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San Marta sarà la cuoca
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Neve Che Vola

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Meglio di una donna giapponese che canta, esistono solo  tante donne giapponesi che cantano in coro, come tanti angioletti con gli occhi a mandorla.
Quest'estate, nella meravigliosa solitudine del paesino di campagna, ai quartetti di Beethoven (Op. 132 & Op. 135) e Brahms (Op. 51 n.1 & Op. 67) che non conoscevo, affiancavo giornalmente un ciclo di canzoni popolari arrangiate (almeno così ho capito dai kanji e dal kata e dal kana del cd) e accompagnate al pf da Hikaru Hayashi, lo straordinario musicista che ha musicato così tanti capolavori di Kaneto Shindo.  La cantante del cd è Yumi Aikawa, che in Giappone è famosissima ed è stata - averlo saputo! - anche in Italia.


Non solo in campagna, anche qui in città cammino perennemente con i sennheiser nelle orecchie che mi consegnano alla grande la vocalità della brava cantante.
E proprio oggi, come altre volte, impazzivo con questa canzone giapponese che ripete sempre qualcosa del tipo  

Hito wa aruku, teku teku aruku
Hito wa aruku, noso noso aruku
Hito wa aruku, bura bura aruku

che credo voglia dire, "cammina, continua continua a camminare" etc.

e probabilmente fu un canto usato dai soldati in marcia o parla di soldati in marcia (qualche colonna sonora? Le canzoni son talmente belle che le attribuirei ad Hayashi, non mi fido delle indicazioni dei Giapponesi sulle covers).
Su internet ne ho trovato una versione per coro che sembra usare lo stesso accompagnamento pianistico di Hayashi, con l'unica eccezione del controcanto di una parte del coro alla ripetizione, cosa avviamente non possibile con una sola cantante a disposizione.


Ormai saprei riconoscere i kanji di L'isola nuda a occhi chiusi, mi sono anche fatto insegnare a scriverli, ed ecco che noto Hadaka no Shima tra i titoli di questo bel canale youtube. È proprio lei, ci sono anche i kanji ormai noti di Hayashi Hikaru a fugare ogni dubbio. L'arrangiamento sarà suo? È probabile, se capisco bene dal video successivo a questo, questo coro ha a che fare con lui molto da vicino!


Sto riguardando la serie di Goldrake su Man-ga, tra poco comincia l'episodio, maledico di dovermi interrompere per questa idiozia (ma gli idioti guardano idiozie), lo guardo aspettando solo che finisca, guardo anche come da copione giornaliero o meglio notturno la sigla iniziale originale giapponese di Lamù che gode dei miei favori, finalmente posso tornare a riascoltare a ripetizione i miei angioletti del Sol Levante, di nuovo e sempre

Hito wa aruku, teku teku aruku

e mi emoziono di vederle scendere dalla loro posizione dopo le prime note del piano. Fantastico di esserci io al piano, non penso avrei troppe difficoltà a suonare la parte, e mi sembra di sentire sorgere il canto di queste donne mentre suono, e capisco che faccio meglio a fare qualcos'altro, non sarei mai capace di suonare, come si deve fare, come sanno fare i grandi artisti, come Sviatoslav Richter diceva si dovesse suonare Brahms, a "mente fredda e cuore caldo", vai a tenere la mente fredda quando queste creature angeliche ti cantano vicino, se ti riesce!, quando dall'introduzione pianistica sorge tutto il canto! Non riesco neppure a fare quello che devo fare, come se la muscolatura non rispondesse più.
Secondo Schumann l'aspetto più alto e nobile nella musica si esprimeva col coro, magari lui si riferiva alla Passione Secondo Matteo, ma anche in questi canti popolari trovo qualcosa di elevato trovare nobile espressione. Non riuscirò neanche a dormire, letteralmente eccitato come sono, ma vale la pena vivere per poter ascoltare miracoli del genere. A dirla tutta, la parte col controcanto mi piace meno, forse più interessante musicalmente, ma perde tutto lo slancio. So che spesso non riesco a capire quello che ascolto, anche dopo trenta volte, e solo Dio sa quando, poi capisco, mi accade sempre così.

Hito wa aruku, teku teku aruku

Sento perfino la disperazione, devo fare altre cose, devo farle!, ma continuo a risentire il coro, non ho neppure resistito più di pochi secondi ad ascoltare gli altri brani, se non altro per metterli nel post, non c'è verso. Neppure altre versioni di questa canzone.
Metto solo quest'altro perchè al pf c'è proprio lui, Hikaru Hayashi, un uomo al quale non potrò mai esprimere neanche un grazie, ha lasciato questo mondo il 5 Gennaio 2012, chissà se le sue ceneri riposeranno sull'Isola Nuda, come quelle di Nobuko Otowa?  
Suona una canzone che conosco, Dal semplice titolo ??, "Uta", cioè "canzone", sono fortunato, anche questa mi piace moltissimo, posso ascoltarla anche schiacciato dall'eccitazione, visto che la conosco bene e mi arriva anche attraverso questa fitta barriera, c'è su quel famoso cd che mi ha tenuto e mi tiene compagnia.

 

 

AGGIUNTA DEL 2 Agosto!

Troppo belli questi bambini che cantano Aruku Uta!




L'isola nuda (1960)

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