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Il vocabolario dei sentimenti - Ambizione (6)
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Non è che ci volesse Freud. Sì, ok, ha battezzato il complesso di Edipo, d’accordo. Ma non è che dovevamo aspettare Freud per capire lo strano rapporto che intercorre fra madre e figlio. Se un figlio maschio esce in un certo modo, la responsabilità va ascritta principalmente alla madre. Il maschio raramente si fa uomo mentre la mamma è ancora viva. Si scoccerà pure, quel figlio, a rispondere ogni benedetta sera alla chiamata materna in cui lei finge di disinteressarsi alla sua sorte, non facendo altro che riaffermare il proprio potere su di lui. La signora Tersilli, determinata e spudorata madre del dottor Guido, in questo senso, è l’archetipo della madre accentratrice ed amorevole, cinica ed affettuosa. E, soprattutto, ambiziosa. Proprio nel momento in cui il figlio diventa medico della mutua, lei raggiunge il proprio obiettivo esistenziale. Ha pianificato tutta la sua vita in funzione di ciò, e si è preparata in maniera dolcemente inquietante e sorprendentemente pratica. Ecco quindi che caccia la piantina di Roma su cui segnare con delle crocette i siti occupati già da dottori. Se Guido è l’esempio più sconcertante di arrivista simpatico, opportunista gentile e vigliacco cortese, un motivo ci sarà. Ci dovrà essere un motivo se nella sua scalata il medico della mutua non guarda in faccia a nessuno. E il motivo è proprio sua madre, che non si fa troppi scrupoli ad andare per fruttaroli e bar di borgata a sputtanarsi in compagnia della povera compagna di Guido, Teresa (che verrà messa da parte proprio perché non all’altezza delle ambizioni dell’uomo), pur di promuovere il figlio.

Giocano sporco, i Tersilli, ma in realtà non li detestiamo. Perché dopotutto la signora è vedova e si è fatta il cosiddetto mazzo per mantenere Guido; e già solo questo elemento dovrebbe giustificarli. Ma i Tersilli sono, specialmente in quel piazzare crocette sulla cartina della capitale, la rappresentazione dell’ambizione dei borghesi piccoli piccoli che vogliono riscattarsi e godersi la propria parte di benessere (il boom economico sta sparando le sue ultime cartucce) “alla faccia de chi ce vo’ male”, come si dice a Roma. E se riescono persino a passare sopra i cadaveri di altri ambiziosi loro simili (i sanguinari colleghi di Guido pronti a mettere le mani sui 2300 mutuati del morente dottor Bui, marito della repressa quanto avida Amelia), probabilmente non vanno sottovalutati: è la legge della giungla, e la mutua (come tutto ciò che porta guadagno) è una giungla.

 

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