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Venezia 2013: Diario dal Festival - Giorno 10
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Diario personale di un inviato al Festival — Impressioni, pensieri, opinioni

Chissà perché ma l’ultimo giorno di proiezioni stampa a Venezia è da sempre all’insegna della malinconia. Sia essa generata dalla visione del commovente omaggio di Ettore Scola all’amico, prima che regista, Federico Fellini o dalla consapevolezza di dover salutare i compagni di avventura, la malinconia attanaglia i volti di tutti quanti: giornalisti, pubblico, addetti ai lavori e personale di sala sembrano essere avvolti da un alone di muta tristezza che pone la firma su dodici giorni convulsi, caotici e talvolta difficili da portare a casa. Nonostante l’innegabile stanchezza e i festival cinematografici che verranno, niente è in grado di annientare il fascino che una città come Venezia, seppur le mille difficoltà logistiche, è in grado di esercitare.

 

Sembra quasi studiata a tavolino la collocazione al penultimo giorno di Che strano chiamarsi Federico di Ettore Scola. Chi vi scrive non nasconde che, a proiezione ultimata, aveva il volto solcato dalle lacrime per quello a cui aveva appena assistito. Non fraintendete, però: il film di Scola ha toni leggeri, sfrutta i tempi della commedia ed è lontano dall’essere un lacrimevole prodotto per cuori teneri. Le lacrime trovano spiegazione nel vedere ricostruita sullo schermo una stagione magica del grande cinema italiano. Fellini, Steno, Age e Scarpelli, Mastroianni, Sordi, Tognazzi, Gassman: tutti insieme a ricordarci che il nostro cinema ha il compito e il dovere di farsi portavoce di una nazione che ha sempre saputo rinascere grazie all’arte e alle sue rivoluzionarie suggestioni.

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locandina

Che strano chiamarsi Federico (2013): locandina

RECENSIONE

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A sancire la fine del festival è anche la proiezione ufficiale dell’ultimo titolo in concorso. Tocca al franco-algerino Les Terrasses di Merzak Allouache provare a rimischiare le carte del toto-Leone e a lasciare il segno. Diciamocelo subito senza troppi giri di parole: l’opera non è riuscita a scalfire nessuna previsione della vigilia né tantomeno a convincere del tutto, nonostante una sceneggiatura pregna di validi contenuti e di denuncia sociale.

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Adila Bendimerad

Les Terrasses (2013): Adila Bendimerad

RECENSIONE

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Essere arrivati alla fine della Mostra implica anche essere giunti al capolinea dei post “diario”, che ogni giorno – interessanti o meno – hanno provato a restituirvi un centesimo delle percezioni vissute al Lido. Molte cose vi sono state raccontate, altre ancora vi verranno dette nei prossimi giorni per mezzo delle recensioni ancora da recuperare e le possibili seconde, terze o quarte visioni a venire. Permettetemi allora di approfittare della vostra pazienza per fare qualche ringraziamento sparso. Il primo grazie va a chi ha puntato sul sottoscritto ancora una volta e gli ha permesso (contro ogni imprevisto o avversità) di far da “rappresentante ufficiale” del sito per conto vostro. Grazie anche ai due terzi della redazione di FilmTv.it rimasta a casa ma pronta a seguire ogni mia esigenza lavorativa e non (Database e End User, come farei senza di voi?), agli uffici stampa italiani e stranieri che si sono prestati al gioco delle tre domande, agli utenti che hanno prestato le loro penne al servizio del festival pur essendo altrove (Maurri63, in primis), al prezioso Alan Smithee (impeccabile come il migliore dei reporter d’assalto e confortante presenza al mio fianco) e a coloro che, pur contribuendo ad arricchire FilmTv.it, erano al servizio di altre testate durante il festival (Yume e Davide Stanzione, vi fischiano forse le orecchie?).

Un ultimo grazie, infine, va a tutti coloro che quotidianamente hanno sopportato i miei sproloqui, ora sensati talvolta fuori dal mondo, e letto queste pagine: siete stati in tanti e questo mi/ci rincuora.

Ad maiora semper, dicevano i latini.

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GIORNO 9

GIORNO 8

GIORNO 7

GIORNO 6

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GIORNO 2

GIORNO 1

GIORNO 0

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