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Gran Torino (Film Festival 2012): il festival di tutti.
di Roger Tornhill ultimo aggiornamento
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Ciao a tutti, la XXX edizione del Torino Film Festival si è appena conclusa e io che ho avuto la fortuna di parteciparvi qualche giorno, volevo provare a condividere con tutti voi che leggete, che ci siate stati oppure no, qualcuna delle belle sensazioni da me provate durante il festival.

 

Innanzi tutto sono molto contento per Gianni Amelio e per i suoi grandi numeri: + 16,25 % di incremento di pubblico e + 17,8 % di biglietti venduti. Nello scenario di crisi attuale per un "piccolo" festival come quello di Torino, che non ha il glamour di Venezia o Roma e i loro red carpet pieni di star, un risultato davvero soddisfacente e proprio nella sua ultima direzione, visto che il prossimo anno passerà il testimone (piuttosto forzatamente pare e non senza polemiche) a Paolo Virzì.

 

Purtroppo il grosso dei film non l'ho visto (solo 7 i titoli visionati), ma per me è stato un festival che non scorderò. Innanzitutto perchè ho potuto rivedere lo "stakanovista del festival" Alan Smithee, a cui voglio dire un grosso grazie per l'immenso lavoro svolto per tutti noi nel tenerci sempre aggiornati su tutto (o quasi) quel che passava sugli schermi e per le due belle giornate e mezza di visioni passate assieme. Giusto ieri pomeriggio si parlava con lui del fatto che si è visto 50 film, tondi tondi, in 8 giorni, se non è stakanovismo (e passione) questo...

Ma è stata l'occasione anche di reincontrare utenti del sito e amici di vecchia data (come GianniSV) o conoscerne di nuovi (Supadany, Travis e la sua compagna), incontrarne fugacemente altri entrando o uscendo in sala (Kurtisonic e Kotrab, ma da entrambi ho avuto sensazioni positive) o non incontrarli proprio (AtTheActionPark e Yume che comunque saluto, assieme ad altri che forse ho dimenticato). Avevo invitato pure Spopola e Mck, peccato non siano potuti essere dei nostri, ma già così la pattuglia di FilmTv non era poi così sparuta.

E i film? Beh per quelli vi rimando alle puntualissime opinioni di Alan Smithee, io come dicevo ne ho visti troppo pochi (nell'ordine: The Lords of Salem, Smettere di fumare fumando, Tabu, Robot & Frank, The Sessions, Noi non siamo come James Bond, L'Étoil du Jour), il primo dei quali,  The Lords of Salem, in buona compagnia degli amici succitati, anche se alla fine i pareri erano abbastanza contrastanti e concordavamo unicamente su un "particolare" della moglie del regista.

Sheri Moon Zombie

Le Streghe di Salem (2012): Sheri Moon Zombie

Ma in questo mio scritto vorrei parlarvi soprattutto dei due che tra questi mi han colpito di più (a parte lo splendido Tabu di Miguel Gomes) ,

cioè di due dei tre italiani in concorso (il terzo, Su Re, non l'ho visto): Smettere di fumare fumando e Noi non siamo come James Bond.

L'opera seconda del fumettista Gianni Pacinotti, in arte GiPi, che esordì al Festival di Venezia nel 2011 col bello, ma sfortunato al botteghino, L'Ultimo Terrestre, più che "film" è una cosa "altra". Se già L'Ultimo Terrestre rappresentava qualcosa di (finalmente!) diverso nel panorama dei film italiani abituali, qui la follia anarchica del suo autore viene fuori in maniera ancora più dirompente e personale, un po' come nei suoi racconti e romanzi disegnati (consigliatissimi). Il pubblico in sala ha gradito molto, apprezzando questo diario tragicomico in cui la voglia di smettere di fumare del suo protagonista è solo un pretesto per parlarci di cose molto personali e drammatiche (come avrà modo di rivelare lui stesso nell'intervista alla fine del film) e anche se girato a costo zero con una mini videocamerina, la povertà di mezzi viene supplita da numerose idee e surreali situazioni. GiPi dopo le interviste di rito è stato molto simpatico (da buon toscanaccio) e disponibile e non si è risparmiato coi suoi fans (tra cui il sottoscritto, che si è fatto autografare un libro e ci ha pure scambiato una piccola chiacchierata sull'Ultimo Terrestre, film che consiglio di recuperare a chi ancora non l'avesse visto).

L'ultimo terrestre (2011): Trailer Ufficiale

E per far respirare anche a voi un po' dell'aria del festival vi allego le interviste (scusandomi per la qualità e i vari traballii) da lui rilasciate in sala  prima e dopo la visione del suo nuovo film. Non so se Smettere di fumare fumando arriverà in sala (è davvero "strano" e dura poco più di un ora), ma attendo con impazienza il suo terzo "vero" film, da lui annunciato proprio nell'intervista.

E concluso il discorso GIPi (scusate se mi son dilungato, chissà se s'è capito che mi piace?) passo a Noi non siamo come James Bond. Il film in questione è per me stato una sorpresa in una giornata abbastanza tosta, arrivavo infatti dalla visione di The Sessions, la drammatica storia (anche se si cerca di sdrammatizzare e di sorridere qua e là) di un poeta che vive in un polmone d'acciaio buona parte della sua vita e cerca di perdere la verginità con l'aiuto di una terapista.

locandina

The Sessions - Gli incontri (2012): locandina

Speravo quindi in qualcosa di più "leggero" e questa storia di due amici che cercavano di intraprendere un viaggio alla ricerca di Sean Connery, loro mito cinematografico di gioventù, mi pareva l'ideale.

locandina

Noi non siamo come James Bond (2012): locandina

Il problema è che ciò che stavo per vedere era tutt'altro da ciò che m'aspettavo (anche se alla fine non son stato certo deluso, anzi...) Questi due amici sono infatti accomunati anche dall'infausto destino di aver subìto entrambi sulla loro pelle due terribili malattie, ma nonostante siano stati molto provati il film riesce a non essere patetico, anzi a tratti è pure divertente e credetemi non è facile parlare e mettere in pubblico certe cose, specie se così toccanti e personali. Han quindi realizzato un bell'inno alla vita semmai, che mi ha commosso non poco. Un invito non mollare mai, anche quando sembra tutto perduto, detto da due persone che purtroppo sanno davvero ciò di cui parlano . Ma se già durante il film e la seguente intervista in sala (che allego qui sotto) si era capito fossero entrambi due persone sensibili e speciali, le sorprese per me non erano ancora finite.

Mario Balsamo, Guido Gabrielli

Noi non siamo come James Bond (2012): Mario Balsamo, Guido Gabrielli

Anche loro infatti alla fine del film son stati molto disponibili e si fermano volentieri a scambiare due chiacchiere. Incontro prima Guido Gabrielli e lo ringrazio per quello che ho appena visto sullo schermo raccontandogli che, per motivi personali, capisco bene quel che vivono, abbracciandolo di vero cuore per quello che son riusciti a trasmettermi attraverso la loro testimonianza di vita. Usciti quindi dalla sala col buon Alan Smithee con cui avevo condiviso la visione, aspetto pure il regista Mario Balsamo per complimentarmi anche con lui e stringergli la mano. Quando finalmente ciò avviene gli auguro che il film possa poi esser visto da più persone possibile, vista la carica umana di positività che riesce a dare, anche perchè c'è una persona cui tengo moltissimo ma che non era presente, che vorrei potesse vedere il suo film in sala. Capite benissimo il mio stupore quando il regista mi dice: " mi auguro pure io sia così, ma se non fosse contattami che ti spedisco e regalo volentieri il dvd". Già solo per queste sue parole gli ero davvero grato, ma poi guarda meglio nello zaino e mi fa: "Ero convinto di non averla con me, mi sbagliavo. Prendila pure, è tua!" dandomi la sua copia in dvd del film! Come potevo non abbracciarlo ed essere oggi ancor più contento che il Premio Speciale della Giuria sia andato proprio a loro?

Forse questo mio post sul Torino Film Festival ha poco di cinematografico, sicuramente ha un taglio molto più personale, però ci tenevo a condividerlo con voi tutti (da lì il titolo del post), per poterne spero rendere un po' più partecipe pure chi non ha avuto la possibilità di esserci.

Quello di Torino sarà un festival più "alla buona", non avrà i grandi numeri di altri più blasonati, ma passeggiare per strada e incontrare Francis Ford Coppola, stringere la mano a un divertentissimo John Landis o ricevere un regalo fatto col cuore da una persona che hai appena conosciuto non son cose impossibili, ma davvero alla portata di tutti. Ciao!

 

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