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Dizionario del Turismo Cinematografico: Piemonte, nostra location dei misteri!
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Come già abbiamo visto nelle preferenze del buon Dario Argento, il Piemonte è una regione che si presta molto come location di film misteriosi.

Della cosa non bisogna stupirsi, visti i misteri legati ad alcuni luoghi.

In questo nostro Tour ci occuperemo delle location di film misteriosi girati in Piemonte (con qualche accenno anche ad altri generi, quando capiterà l’occasione di inserirli) e della particolarità di alcuni luoghi teatro di set. Probabilmente, potremmo dimenticarci di parecchi titoli (che potrete benissimo segnalarci cortesemente).

Mah, adesso cominciamo il nostro viaggio…da dove partiamo?

Iniziamo con le location della provincia di Cuneo.

Qua sono stati girati i film: LA LEGGE E’ LEGGE, I COMPAGNI di Mario Monicelli, CARMINE, GLI AMICI DEL BAR MARGHERITA di Pupi Avati, IL VENTO FA IL SUO GIRO, quest’ultimo girato nelle Valli Occitane, zona montuosa del Cuneese al confine con la Liguria, per la location precisa vi rimando al bel post scritto da GIANNISV66 sul luogo magico: http://cinerepublic.filmtv.it/dizionario-del-turismo-cinematografico-la-dove-d/15378/

E adesso ci spostiamo a Nord, nelle montagne della Val di Susa, Pinerolese, Valli di Lanzo e Colline Torinesi.

Da queste parti c’è il Monte Musinè, celebre per le segnalazioni di oggetti extraterrestri, per i misteriosi segni sulle rocce e per stranissimi eventi. Del luogo si sono occupati documentari e trasmissioni televisive.

E’ una zona molto ricercata dagli speleologi.

Sul fronte del cinema catastrofico ricordiamo uno dei primi post-atomici del cinema italiano: LA CITTA’ DELL’ULTIMA PAURA (1975) di Carlo Ausino.

Nel secondo dopoguerra (1948) il regista Mario Soldati gira nella zona il noir FUGA IN FRANCIA. Location: Moncalieri e Val di Susa (precisamente: Bardonecchia, Forte di Chaberton, Diga di Melezet, Valle Stretta).

Non è un thriller ma ha comunque una trama misteriosa, il film di Luciano Salce SLALOM (1965).

Interpretato da Vittorio Gassman, nella parte di un uomo in vacanza a Sestriere che si ritrova coinvolto in un intrigo spionistico. Sorta di parodia di James Bond (ricalcato pure nella locandina), con Vittorio affiancato dalla Daniela Bianchi, icona dello spionaggio. In parte anticipa anche certe situazioni delle commedie vacanziere del futuro. Per molti un cult!

Recentemente la Val di Susa è stata il set dei film L’ULTIMO CRODINO (2009) di Umberto Spinazzola e I PRIMI DELLA LISTA (2011) di Roan Johnson.

Oltre ai documentari sui No-Tav.

Un altro importante monte è il Pirchiriano, dove sorge la Sacra di San Michele.

Il monastero è stato per anni al centro di una leggenda metropolitana legata al cinema. In molti sostengono che una sequenza del film IL NOME DELLA ROSA (1986) di Jean Jacques Annaud sia stata girata lì. Qualcuno ricorda di aver visto il regista fare un sopralluogo.

Lo scrittore Umberto Eco (autore del romanzo dal quale è stata tratta la celebre pellicola), che per il monastero del suo libro s’ispirò appunto alla Sacra, in una lettera indirizzata al Rettore che si occupa del luogo, chiarisce la situazione:

"Caro Rettore, i miei legami con la Sacra risalgono molto indietro nel tempo ... L'ultima volta l'avevo visitata col regista de IL NOME DELLA ROSA che inizialmente pensava di girare là le scene principali. Poi l'idea è stata abbandonata perchè ho imparato che per un produttore cinematografico è meno dispendioso ricostruire un monastero vicino a una grande città che spostare l'intera troupe per mesi sulle montagne" (dalla lettera di Umberto Eco al Rettore A. Salvatori, 20 febbraio 1995).

Il castello di Cumiana invece è location dell’horror in costume, girato in digitale nel 2002 da Max Ferro, intitolato IO SONO UN VAMPIRO. La trama racconta una storia di vampirismo iniziata ai tempi di Pietro Micca (1706).

E arriviamo così a Torino, una delle città care a Dario Argento e a………….Alfred Hitchcock?

Eh, sì! Anni fa il Re del Brivido fece una visita al capoluogo piemontese e disse che lo avrebbe tenuto in considerazione per un film.

Comunque di horror, thriller, polizieschi e affini a Torino ogni anno ne girano parecchi. Ricordiamo, come location tra le più utilizzate, la Piazza CNL di PROFONDO ROSSO, che si vede, tra gli altri, anche in QUELLI DELLA CALIBO 38 (1976) di Massimo Dallamano. Delle location argentiane ne abbiamo già parlato in un altro post: http://cinerepublic.filmtv.it/dizionario-del-turismo-cinematografico-le-locatio/14963/

Tra i numerosissimi prodotti recenti, hanno un senso i videoclip:

AFTERVILLE (esempio di fantascienza torinese,

narra di una invasione di astronavi , simili a quelle di INDIPENDENCE DAY. Video che qualche  anno fa veniva proiettato di continuo nei visori delle stazioni della metropolitana torinese).

ISTRICE, realizzato da Cosimo Alemà per la band dei Subsonica, ispirato ai film di Dario Argento.

 

 

Ed infine il film UBALDO TERZANI HORROR SHOW (2011) di Gabriele Albanesi.

In questo lavoro il giovane Gabriele cambia registro rispetto al precedente (e bruttissimo!) IL BOSCO FUORI (2007).

Qua racconta di un regista esordiente romano che si trasferisce a Torino per imparare a far paura da uno scrittore di horror e thriller (l’Ubaldo Terzani del titolo!), e si trova invischiato nel suo mondo. La dolce vita torinese (tra locali di tendenza, club privè e campagne misteriose) è descritta con un realismo quasi documentaristico.

E ora ci spostiamo nel resto della regione…

In giro per il Piemonte suggestive location per il thriller e l’horror l’ha offerto la zona dei Laghi Transalpini (che comprende tutto il Nord Italia. In questo post parleremo di location piemontesi).

E lo spunto per i film, spesso l’hanno offerto i romanzi del celebre scrittore Piero Chiara.

Uno dei film più inquietanti tra quelli ricavati dai romanzi di Piero Chiara (nonostante, per molti sia una commedia! Per quasi tutti è un thriller!) è sicuramente LA STANZA DEL VESCOVO di Dino Risi.

La pellicola è ambientata e girata nel Lago Maggiore, tra il Piemonte e la Lombardia.

La particolarità delle location del film è che qualcheduna che, all’epoca, era abitabile e ben tenuta ora è in stato di semiabbandono. Altre, che all’epoca erano, al contrario, in stato di semi abbandono, adesso sono perfettamente restaurate.

 Vediamole un attimo:

Chiesa di San Leonardo a Pallanza (Vb) (scena notturna in bicicletta).

Il porticciolo di Via Troubetzkoy a Suna, frazione di Verbania (Vb). Qua il protagonista Maffei (Patrick Dewaere) arriva con la sua barca, che ha chiamato Tinca, e conosce il suo nuovo amico (Ugo Tognazzi).

La Villa Cleofe dei Berlusconi (è il cognome dei protagonisti del romanzo e film) nella realtà è Villa Castelli a Stresa (Vb). All’epoca della pellicola era conservata magnificamente, adesso è in stato di semiabbandono.

L’isoletta del pic-nic è, quella di uno dei Castelli di Cannero.

L’inquietante scena dove Maffei porta i suoi amici a vedere le spoglie di un uomo è L’Eremo di Santa Caterina del Sasso a Leggiuno (Va) –location lombarda, l’abbiamo inserita lo stesso come completamento di tutte, le location del film!-. Nella pellicola è in stato di abbandono, adesso il luogo è perfettamente restaurato. Il restauro era cominciato in quel periodo e i lavori si sarebbero protratti fino al 1986.

La scena del matrimonio tra Ugo Tognazzi e Ornella Muti è girata nella chiesa dei San Gervaso e Protaso a Baveno (Vb), cittadina della zona denominata Verbano- Cusio- Ossola.

Spostiamoci dal Maggiore al vicino Lago D’Orta, dove troviamo altre suggestive location offerte dal lavoro  UNA SPINA NEL CUORE di Alberto Lattuada (anche questo film tratto da Piero Chiara).

Nel film vediamo la protagonista fare il bagno nel lago (certificato come uno dei più puliti d’Europa) in una sponda vicino a Orta (No). Altre, location sparse: la funivia, il parco del Sacro Monte, etc…

 

Anche se sono soprattutto commedie grottesche, vanno ricordate alcune delle altre pellicole girate nella zona (molte tratte anch’esse dai lavori dello scrittore Piero Chiara):

GRAND HOTEL EXCELSIOR (1982- Girato al Gran Hotel Regina Palace di Stresa, per gli esterni, mentre per gli interni al Westin Excelsior di Roma) di Castellano & Pipolo, IL PIATTO PIANGE di Paolo Nuzzi, IL BALORDO di Pino Passalacqua, L’AMANTE SEGRETA di Carmine Gallone, LA SPIA DEL LAGO, LA MAESTRINA, DAL SABATO AL LUNEDI’ (commedia, diretta dal documentarista Guido Guerrasio, che anticipa i film tipo PORKY’S o AMERICAN PIE!), etc…

Ricordiamo, inoltre, che il Lago D’Orta è location di una storia (in due albi) dei “Mysteri Italiani” di Martin Mystere (titoli episodi: “La signora delle vipere” e “La cripta e l’incubo”).

E ancora consiglio a tutti di visitare lo splendido paesino di Legro D’Orta. La località è un Museo del Cinema all’Aria Aperta (così è definito!). Al luogo avevamo già dedicato un post: http://cinerepublic.filmtv.it/dizionario-del-turismo-cinematografico-il-museo-d/1038/

Spostandoci ancora più verso il Canavese troviamo quello che è considerato (secondo l’Atlante Geografico Internazionale) come il Più piccolo dei Laghi Transalpini: il Lago di Viverone!

Più piccolo, naturalmente, tra quelli che rientrano negli atlanti geografici. Nella zona ci sono molti laghi.

Il luogo si chiama Canavese. Il suo capoluogo è considerato Ivrea (To).

A Ivrea (To), a pochi chilometri da Viverone (Bi), c’è il gruppo dei 5 Laghi Morenici (chiamati così per via della composizione delle montagne), dove ogni anno a settembre si svolge la celebre corsa podistica campestre (di circa 25 chilometri!) denominata “Gara dei 5 Laghi”.

Però, la città di Ivrea è famosa in tutto il Mondo per via del suo celebre Carnevale. Cos’ha di tanto speciale questo carnevale per essere così popolare?

La sua particolarità è di non avere la sfilata dei carri folkloristici (a parte quello della Mugnaia, la maschera della città) ma interessanti sfilate di originalissime maschere a piedi il Giovedì Grasso e il sabato successivo.

Il punto di alto folklore che però ha reso famosissima la manifestazione è La Battaglia delle Arance.

Ecco come si svolge: su alcuni carri (simili al carroccio di Giussaniana memoria. Tutto sta se sia davvero esistito o meno! E comunque la parola è storica e non propagandistica verso la Lega!) dove sopra ci sono alcune persone con costumi simili agli sbandieratori del Palio e il volto coperto da inquietanti maschere simili a quelle che un tempo avevano i torturatori dell’Inquisizione, tirano (e ricevono) arance intere da giocatori (vestiti uguali ma senza maschera) a piedi, in alcune piazze della città. Le squadre rappresentano alcuni rioni di Ivrea.

Spesso capitano incidenti e i giocatori riportano ferite (girano voci che qualcuno congeli le arance ma non si sa se sia verità o leggenda metropolitana). La cosa è così grottesca che non poteva scappare al documentarismo sensazionalistico. Una puntata del programma GENTES (trasmissione di Rete 4 Mediaset, della prima metà degli anni 2000, dedicata al folklore italiano, al quale collaborava anche il grande Folco Quilici che, a un certo punto, presentava spezzoni o edizioni ridotte di celebri Mondo Movies degli anni ’60 e ’70 come L’ANTIMIRACOLO, etc…) era appunto dedicata alla Manifestazione Eporediese (gli abitanti di Ivrea si chiamano Eporediesi, dal nome antico della città: Eporedia, villaggio fortificato fondato dai Salassi, popolo di origine celtica, poi diventato, dopo la conquista romana, Augusta Eporedia).

Anche una puntata del telefilm NFDMT (sigla che sta per “Notizie flash dal mondo trash”), sorta di DAWSON’S CREEK in versione MONDO CANE (E proprio così!!!) molto grottesco tra thriller e ironico (con citazioni a non finire su quanto la televisione e il cinema italiano e non hanno offerto negli ultimi 50 anni. C’è pure una bella fantasmina che si chiama “Elena di Rivombrosa”…Sic! Ma il top del trash è il programma “Disgraziation” di Tino Mammalucco!!!) dove alcuni studenti (poi giornalisti) di giornalismo vanno a caccia di notizie sconvolgenti in giro per il Mondo (è molto simile all’americano NEWS MOVIE, che verrà dopo), è ambientata a Ivrea nei giorni del Carnevale.

L’atmosfera magica che si respira in quei giorni è carica anche di un sapore afrodisiaco (come in generale il carnevale!).

Il cinema se n’è accorto e ha ambientato nel Carnevale di Ivrea il film erotico UNA DONNA ALLO SPECCHIO (1984) di Paolo Quaregna, interpretato da Stefania Sandrelli e Marzio Honorato.

Ricordiamo ancora l’importanza che ha avuto lo sviluppo dell’informatica nella zona. Recentemente è sorto il Parco Tecnologico, mentre la costruzione simbolo (molto bella ma anche grottesca) è un enorme edificio a forma di macchina da scrivere dove sorge il complesso dell’Auditorium La Serra (con Palazzo dei convegni, Ristorante, Teatro, Cinema, etc…), dove ogni anno si svolge il Festival dell’Etnologia che presenta documentari mondo nuovi e classici.

Altre location da Mondo Movies (ed infatti spesso ci girano documentari) le offre la vicina (a fianco di Ivrea) Val Chiusella, dove si trova la sede della setta (pacifica) dei Damanhur (apparsi in varie trasmissioni televisive) e il suggestivo Canyon delle Guie (simile al francese Verdon ma più piccolo. Guie significa Gole in piemontese).

I monti del Canavese sono location di uno dei lavori più trash del Cinema italiano degli anni ’70: LA BESTIA IN CALORE (1977), diretto da Luigi Batzella, con lo pseudonimo di Ivan Katansky, ed interpretato dal noto Salvatore Baccaro (celebre caratterista che soffriva di macrocefalia, mancato nel 1984 a soli 40 anni), con lo pseudonimo di Sal Boris (Sic! Ma quello che aveva in TERROR! IL CASTELLO DELLE DONNE MALEDETTE era ancora più trash: Boris Lugosi, in omaggio a Bela Lugosi!!!).

Qua assistiamo agli esperimenti, in un castello canavesano, di un ufficiale in gonnella delle Ss (che all’inizio del film hanno la svastica cucita al contrario. A un certo punto c’è l’hanno cucita giusta. Evidentemente costava troppo rigirare le scene!) che vuole creare un super uomo che si nutre di ragazze (che inizia a mangiare dalla vagina in sequenze molto splatter). A combattere i Nazisti ci sono un gruppo di partigiani che parlano tutti in siciliano (d’accordo, l’emigrazione esisteva già ma almeno qualcuno fallo parlare in piemontese. E’ più credibile!). Le scene belliche sono riclicate dal film di guerra QUANDO SUONA LA CAMPANA, diretto dallo stesso regista nel 1970. Per il resto vediamo: neonati lanciati per aria oggetto di tiro a segno da parte dei tedeschi, unghie strappate, etc…

Tutti ingredienti che l’hanno reso un cult in tutto il Mondo (se ne parla bene, nel trashiume s’intende, nelle riviste Il Patologo, L’Extra de Il Manifesto, Nocturno, Delirium, celebre rivista inglese, etc…).

Uscito in Danimarca, Francia, Spagna, Usa, etc…

Spostandoci di poco il nostro viaggio ci porta nel Lago di Candia, altra suggestiva location di un celebre (all’estero! E’ uscito anche in Spagna, Inghilterra, Usa, etc…) horror/thriller.

A Candia (To) c’è LA VILLA DELLE ANIME MALEDETTE, dove il regista Carlo Ausino nel 1982 ha girato l’omonimo film (circolato anche come LA VILLA DELLE ANIME DANNATE). Il lavoro ha un cast di tutto rispetto (Beba Loncar, Jean-Pierre Aumont, Giorgio Ardisson), poco sangue ma una fotografia inquietante.

Altri luoghi suggestivi, magici ed inquietanti della zona sono l’Albero degli Impiccati (nel colle sopra Candia c’è una chiesa e davanti ad essa un albero dove impiccavano le persone una volta. Se si osserva di profilo l’albero si notano alcuni volti. Leggenda dice che siano quelli degli impiccati!), il Castello di Mazzè, con i suoi fantasmi, il Sentiero Di Ypa La Strega, etc…

Nella zona sono stati girati, tra gli altri, i film LA JENA DI SAN GIORGIO di Andry Verga, docu-fiction ispirata a un noto assassino della zona realmente esistito e il thriller SLASHER, omaggio all’omonimo sottogenere.

A San Giorgio c’è il noto stabilimento Telecittà dove, oltre alle note soap come VIVERE e CENTOVETRINE, si doppiano molti horror straight-to-video americani (come DAY OF THE DEAD 2: CONTAGIUM). Della cosa, spesso, si occupa l’autore bonelliano Pasquale Ruju, nello staff di Dylan Dog dal 1995, autore del filmgame THE HOUSE OF MISTERY (2012) e tra gli organizzatori del Torhorror (Festival del Cinema Horror di Torino).

E siamo arrivati a Chivasso (To).

Il Chivassese nel corso degli anni ha ottenuto un particolare visto nella cultura alternativa.

La zona ha, infatti, una Factory di pop/trash/grottesco che ricorda molto quella di Andy Warhol e soci.

Vediamo un attimo cosa ci offre il luogo:

Entrando a Chivasso dall’uscita Ovest dell’autostrada  A4 To-Trieste (il tratto chivassese, con le sue tre uscite, è il più lungo della A4) possiamo notare una grottesca scultura moderna (che sembra un obelisco).

L’opera si chiama “Penetrazioni a Chivasso” e rappresenta la perforatrice usata per gli scavi edili nella zona.

Al momento della sua presentazione (un paio di anni fa) sono sorte polemiche a non finire per il nome, visto che la forma può sembrare fallica!

Poco distante sorge il cascinale del Cerello, dove ha sede il laboratorio artistico di Nino Ventura, scultore apprezzato soprattutto all’estero (espone anche a New York dove è conosciuto nell’ambiente pop sopracitato, ed è molto amico dell’attrice Lucia Bosè, che presenziò all’inaugurazione della serie di sculture “Gli angeli”).

I Ventura di Chivasso sono una famiglia piuttosto conosciuta nell’arte e nello spettacolo (le attrici e presentatrici Simona e Sara, per esempio).

Altro grande artista pop che espone (e spesso lavora) in Usa è Francesco Capello, autore, tra le altre cose, della serie di dipinti ispirati alla scena della vetrina del film FUORI IN SESSANTA SECONDI, con Nicholas Cage.

Ma il culmine della Factory, sopracitata, arriva soprattutto dal cinema. Una schiera di giovani autori si è cimentata in bizzarri e famosissimi esperimenti collettivi (come ADDIO ZIO SAM- TELECRONACA DEL GIORNO DOPO, il primo film interamente girato con un videofonino, IL FILM PIU’ BREVE DEL MONDO, opera composta da un solo fotogramma, etc…,  ma il top dell’originalità arriva dal giovane, classe 1976, Pasquale Vigilante che, con il suo ANNO ZERO NATIVITY, presenta un film di animazione realizzato con le statuine del Presepe!).

Nulla del quale stupirci se conosciamo il nome del Guru che questi ragazzi hanno avuto come maestro nel grottesco: il celebre Tonino De Bernardi!

Nato a Chivasso (To), nel 1937, residente nella vicina Casalborgone (To), De Bernardi esordisce nel cinema nel 1967 con il film, realizzato in collaborazione con il pittore P. Menzio, IL MOSTRO VERDE. Per anni è considerato, insieme a registi come Alberto Cavallone e altri, come uno degli autori europei più simili a quelli della corrente trash-underground Warholiana americana (legata ai Musei d’Arte Moderna di New York) di fine anni ’60.

Nel 1987 dirige il film, prodotto da Rai2, ELETTRA, rielaborazione in abiti moderni della celebre tragedia greca, recitata in versi. Fotografia suggestiva ed inquietante (soprattutto nelle scene notturne, molto magiche) delle location delle Colline del Monferrato tra San Sebastiano da Po (To) e Casalborgone (To).

Nel film recitano attori non professionisti del luogo, tra cui alcuni studenti della Scuola Media Inferiore dove il regista insegna. Alcuni di questi poi prenderanno anche loro la strada dell’arte. Tra questi ricordiamo il pittore naturalista Valerio Viano (classe 1973), attore e autore di un quadro che compare nell’episodio eporediese del già citato serial NFDMT. Attualmente, Viano lavora nell’ambiente della moda.

Ultimamente Tonino De Bernardi è diventato una presenza quasi fissa in festival come Cannes, Venezia, Torino, etc… e alcuni suoi film sono spesso trasmessi dalle reti Rai (soprattutto nella trasmissione “Fuori Orario” di Rai3).

Tornando al giovane cinema e arte varia della zona è da considerare importante la collaborazione con il resto d’Italia, in particolare l’Umbria di case come la Blu Press/Star Comics. Alcuni autori di fumetti e affini come Raffaele La Morte (Chivasso) e Davide Vitale (la vicina Biella) hanno avuto collaborazioni con la citata casa.

In particolare è da segnalare che lo spot pubblicitario della rivista “Horrorshow” della Blu Press (autori Dave Lg Stain e Gianluca Cagnati) è stato realizzato nella zona e ha fatto vincere agli autori il prestigioso premio “Fds Awards” per la categoria “Pubblicità” nel 2008.

La città di Chivasso (To) è molto legata al mondo del fumetto. Qua sorge (per iniziativa del dottor Riccardo Migliori, ex collaboratore di autori storici come Hugo Pratt) il famosissimo Museo del Fumetto. Si trova all’interno del Campus Tecnologico (una struttura che ha adattato un villaggio di legno dove dormivano i dipendenti ai lavori della Tav, in un modello simile ai Campus Universitari Americani), dove sorge anche il celebre Museo del Modellismo e del Giocattolo, che spesso ospita mostre anche legate al cinema.

Concludiamo, dicendo che nella zona si respira un aria cinematografica sotto ogni punto di vista: nello stabilimento Maggiora di Chivasso, il regista Carlo Vanzina ha girato alcune scene del film E ADESSO SESSO!

La città ospita il Festival Letterario (ma spesso legato al Cinema) “I Luoghi delle parole”, che nel corso degli anni ha ospitato artisti come Federico Moccia, Giorgio Faletti, etc…

A Chivasso (To) è bizzarro anche il Cimitero Monumentale. Qua è stata creata una sezione (colorata e decorata, molto suggestiva), denominata Cimitero Storico, che ospita le spoglie (o quello che ne rimane) dei personaggi celebri della zona (una sorta di Museo Cimiteriale!). Tra questi anche componenti delle famiglie degli Aleramici e Paleologi, i primi fondatori ed entrambe signorie del Principato di Lucedio (del quale tra poco parleremo).

Uscendo da Chivasso (To) nella zona Est, dopo pochi chilometri possiamo entrare nel raccordo autostradale (tra i più lunghi d’Europa e costruito sul modello americano di viabilità) “Chivasso Est” (dell’A4 Torino- Milano- Trieste), creato nel 1989 per unire (tramite un fitto giro di Circonvallazioni legate a lui) le province di Torino, Biella, Vercelli, Alessandria e, con l’ultimo tratto di strada creato nel 1995, Asti.

Da qua a Nord raggiungiamo le già citate Ivrea (To) e San Giorgio (To) (punti di contatto con la Valle D’Aosta), Viverone (Bi) e Biella.

A Biella, Dario Argento ha girato parte del film DRACULA 3D (2011) (della location precisa ne parliamo già nel post: http://cinerepublic.filmtv.it/dizionario-del-turismo-cinematografico-le-locatio/14963/). Un altro film girato in parte a Biella è IL PRINCIPE E IL PIRATA (2001) di Leonardo Pieraccioni (location al passaggio a livello ferroviario sulla statale per Biella a Candelo (Bi), nella scena dove i due protagonisti incontrano il gay innamorato di Melchiorre (Massimo Ceccherini), e al quartiere storico biellese di Piazzo, piazzetta centrale, nella scena dove viene rubata la vettura con il quale i due fratelli raggiungeranno Pila (Ao). Biella ha dato i Natali anche a uno dei Maestri del Brivido del cinema anni ’70: Armando Crispino (1924-2003), autore di pellicole cult come L’ETRUSCO UCCIDE ANCORA (1972), LA BADESSA DI CASTRO (1974) e MACCHIE SOLARI (1975).

Sul tratto di strada tra Chivasso Est e Biella troviamo: Rondissone (To), ultimamente al centro di una curiosa polemica artistica. Una Fondazione del luogo (curata da Giampiero Luongo) avrebbe ricevuto in eredità migliaia di articoli (costumi, scenografie, etc…) di scena teatrale e cinematografica, conservati ad Avigliana (To), utilizzati da artisti del calibro di Erminio Macario, Walter Chiari, Ugo Tognazzi, etc…, che dovrebbero servire alla costruzione di un Museo del Cinema e del Teatro nella zona ma al centro di polemiche su richieste di fondi e locazione dell’edificio. Il Museo del Falso di Verrone (Bi), molto originale e grottesco, il Paese Dipinto di Maglione (Vc) (simile al Museo del Cinema all’Aria Aperta di Legro D’Orta), paese d’origine del regista Maurizio Corgnati (ex marito e scopritore della cantante Milva), autore del thriller OPINIONE PUBBLICA (1954).

 

A sud il nostro raccordo autostradale ci porta, passando per Casalborgone, porta del Monferrato, paese di Tonino De Bernardi, dove si svolge il MonFilmFest (Festival Cinematografico del Monferrato) e grottesche (nella zona intorno) gare a piedi, in bici, in motorino, etc…, spesso mascherati, molto folkloristiche, ad Asti.

La città è famosa per il celebre Palio. E’ stata negli anni location di vari film. Tra questi ricordiamo: SPAGHETTI A MEZZANOTTE (1981) di Sergio Martino (commedia nera con Lino Banfi e Barbara Bouchet. Location: Piazza San Secondo in centro città, Piazza Vittorio Alfieri, dove c’è la Sede Provinciale che nel film è Il Tribunale di Asti, la villa dove abitano Banfi e moglie si trova sulla strada per Isola D’Asti, vicino al Castello di Belangero a Mongardino (At), SOTTO QUESTO CIELO (2011) di Mary Griggion (location: Cunico, paese in provincia di Asti), DEKATRON (2011/13), film catastrofico ad episodi (Location astigiana per l’episodio LA FINE DEL MONDO di Fiorella Carpino. Il film è girato in una villa in collina in mezzo ai boschi, poco prima di entrare ad Asti dalla parte Ovest per il Monferrato).

A Est il nostro raccordo ci porta nel Vercellese, nel Principato di Lucedio e nell’Alessandrino.

Nell’ambito dell’horror, Vercelli è importante per ospitare la Celoria’s Production, del regista e produttore Davide Celoria. Questa casa indipendente è uno dei pochi collegamenti che rimangono tra le nuove leve artistiche e quelle del mitico periodo dello splatter di 20nni fa legato a riviste come Fangoria, Splatter, Nosferatu, Gore Scanners, etc… e a manifestazioni come il Dylan Dog Horror Fest o le Acme Convention.

Infatti, la Celoria’s nasce nel 1990 e il primo lavoro che produce è il film IL CANE CHE SI TRASFORMA IN DIAVOLO. Opera interamente girata a Vercelli, della durata di ben 2 ore e mezza, con 4 attori che interpretano 45 personaggi. Miracoli del trash!!!

Da allora la casa di produzione ha all’attivo un centinaio di pellicole (qualche titolo: UNDEAD MAN, VAMP, etc...).

Nell’ambito del Noir, invece, il Vercellese è sempre stato attivo fin dal secondo dopoguerra. Sarà per il particolare clima che si respira.

Nella zona è rimasto l’ultimo piccolo tratto dell’ex staterello del Principato di Lucedio (un tempo molto più grande, si estendeva tra Chivasso (To), che ne conserva ancora le mura di confine, Vercelli, Pavia ed Alessandria) nel comune di Trino Vercellese (Vc).

Il luogo è impregnato di una particolare magia. Su di esso si raccontano storie molto inquietanti (epidemie di suore indemoniate, sabba orgiastici, uno spartito maledetto che può evocare il Demonio, messe nere, etc…), ma i suoi luoghi sono carichi anche di uno strano romanticismo, quasi evocatore di un malinconico fantasma d’amore. L’ideale per gli innamorati in cerca di emozioni particolari.

Senza stare a elencare tutte le leggende e i cenni storici del luogo (dove si sviluppò un’importante fioritura agricola con la coltivazione del riso, prima ad opera dei monaci, poi del Ministro Camillo Benso Conte di Cavour) vi descrivo un attimo il luogo come lo incontrate: il piccolo cimitero abbandonato e sconsacrato di Darola, racchiuso nella vegetazione e nella boscaglia (arrivando da lontano lo scambiate per un boschetto, il particolare strano è che man mano che vi avvicinate riconoscete che è un cimitero!), la sede del Principato (spesso chiusa ai visitatori, in alcuni periodi dell’anno aperta per visite guidate o manifestazioni come fiere, etc…) con l’Abazia di santa Maria Maggiore, i cascinali agricoli attivi, il cimitero ancora utilizzato, con l’ingresso che ricorda la testa di un diavolo, la collina con la Cappella Votiva (del quale l’Unesco si sta occupando per il restauro), etc…

Vicino alla sede principale di Lucedio c’è il paese fantasma di Leri Cavour, case abbandonate dove si mormora che in particolari giorni dell’anno i fantasmi sussurrino tra le vie.

Un posto simile non poteva non essere notato dagli appassionati del soprannaturale.

All’inizio degli anni ’90 agli studenti delle scuole dei comuni della provincia di Vercelli fu distribuito un albo speciale di Martin Mystere, dal titolo “Mysteri del vercellesE”, realizzato con la collaborazione dell’Assessorato Turismo e Cultura della Provincia, contenente un dossier di Mario Della Casa e Fabrizio Gargarone, un fotoracconto di Roberto Roda e un episodio a fumetti di Martin ad opera dei veterani Chiaverotti & Roi. Tutto riguardante il Principato di Lucedio con cenni storici e leggende.

Da lì in molti iniziarono a incuriosirsi, il boom però arrivò anni dopo.

All’inizio degli anni 2000, in seguito al grande successo planetario del Mockumentary THE BLAIR WITCH PROJECT (1999), in tutto il Mondo, gli amanti dell’horror si misero a cercare luoghi simili per girare esperimenti simili. Il nostro Principato divenne una sorta di Bosco Maledetto Italiano di Blair.

Un gruppo di giovani studenti di cinematografia austriaci venne qua a passare la notte e girare il loro LUCEDIO WITCH PROJECT.

Nel corso degli anni seguenti nella zona, troupe provenienti da tutto il Mondo girarono numerosi documentari Mondo Movies, Shockumentary e Mockumentary (uno dei quali, del 2009, battente produzione addirittura giapponese!), horror film indipendenti, telefilm (tra questi il già citato NFDMT), trasmissioni televisive (come MYSTERO di Italia1 Mediaset), etc…

 

Però il film più celebre tra quelli girati nel Principato non è un horror ma un noir (quindi nella categoria thriller può benissimo rientrarci).

Stiamo parlando del capolavoro (studiato nelle Scuole di Cinema di tutto il Mondo!) RISO AMARO (1949) di Giuseppe De Santis, interpretato da Vittorio Gassman, Silvana Mangano, Raf Vallone, Doris Dowling (la sorella di quest’ultima, Constance Dowling, al centro di una leggenda metropolitana che le affibbia la causa del suicidio dello scrittore Cesare Pavese, che s’innamorò follemente di lei).

Location precise del film sono: La Cascina Veneria, nel comune di Lignana (Vc) e la Tenuta Selve, nel comune di Salasco (Vc).

La particolare magia del luogo si è espansa a tutta la zona. Nella vicina città di Casale Monferrato (Al), vicina a Pavia, una chiesa sconsacrata è diventata un centro commerciale con all’interno negozi e un locale di tendenza.

E siamo giunti nel punto, dove il Vercellese s’incontra con l’Alessandrino e il Pavese…

Ad Alessandria tra la primavera e l’estate del 2012 è stato girato il web-movie DAYS: THE CROSSMOVIE, diretto da Flavio Parenti, che ha salutato la fine delle riprese nel 27 Agosto, con un mega party di tendenza nella Cittadella di Alessandria, location della pellicola.

Nell’Alessandrino comincia quel lembo di terra denominato Bassa Padana. Qua il Po si sposta con tutti i suoi fantasmi, le sue storie e il suo romanticismo verso il mare.

Il suo viaggio è iniziato, il nostro è finito! Spero che vi siate divertiti e (perché no?) vi venga voglia di visitare questo posto magico…adesso comincia il viaggio nella Bassa Padana…ma questa è un'altra storia e soprattutto…un altro post! (http://cinerepublic.filmtv.it/dizionario-del-turismo-cinematografico-qualche-in/15244/)

 

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