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"Winter's Bone" trionfa al 28° TFF
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Si è conclusa ieri sera a Torino la 28a edizione del Torino Film Festival, diretto da Gianni Amelio con la collaborazione di Emanuela Martini (qui la nostra intervista esclusiva) . 

 

 

Il TFF ha dimostrato quest'anno di essere più vivo che mai: 420 proiezioni in nove giorni, 2332 accreditati, di cui 506 giornalisti, 17.651 biglietti venduti, contro i 13.233 del 2009, incassi aumentati del 15 per cento rispetto allo scorso anno, con una cifra parziale, a venerdì sera, di 166mila euro. Un successo che va anche al di là dei numeri, molte le pellicole di qualità presentate, senza necessariamente avere quel tocco di glamour che fa tanto passerella. E il grande merito della manifestazione è proprio questo: il cinema torna a rivivere nell'essenza delle pellicole in sala e non nelle passerelle da red carpet, nonostante non siano mancati i grandi nomi, primo tra tutti quello di Clint Eastwood, arrivato per presentare il suo ultimo bellissimo film "Hereafter".

 

 

A trionfare su tutti è stato il film "Winter's Bone" dell'americana Debra Granik, che finalmente riesce a trovare anche una distribuzione italiana e sarà presto nelle nostre sale.

 

 

 

Ecco l'elenco dei premi principali:

 

  • MIGLIOR FILM: 

Winter's Bone

 

 

 

  • MIGLIOR ATTRICE (ex aequo): 

Jennifer Lawrence per Winter's Bone

Erica Rivas per Por tu culpa

 

 

  • MIGLIOR DOCUMENTARIO: 

Bakroman

 

Bakroman (2010)

di Gianluca De Serio, Massimiliano De Serio

 

 

 

 

  • MIGLIOR ATTORE: 

Omid Djalili per The Infidel

 

 

 

  • PREMIO DEL PUBBLICO: 

Henry

 

 

 

  • PREMIO DEI CRITICI: 

Small Town Murder Songs

 

Small Town Murder Songs (2010)

di Ed Gass-Donnelly con Martha Plimpton, Peter Stormare, Jill Hennessy, Sebastian Pigott, Jackie Burroughs, Ari Cohen, Stephen Eric McIntyre, Trent McMullen, Stuart Hughes, Alexandria Benoit

 

 

 

 

  • PREMIO CIPPUTI: 

Julio Hernandez Cordon per Las Marimbas del Infierno

 

 

 

  • PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA (ex aequo): 

 

Les Sinses Vitaux

Las Marimbas del Infierno

 

Les signes vitaux (2009)

di Sophie Deraspe con Marie-Hélène Bellavance, Francis Ducharme, Suzanne St-Michel, Marie Brassard, Danielle Ouimet, Paul De Strooper, Dominico Caputo, Mireille Arvisais, Jasmine Dubé, Danielle Fichaud

 

 

Las marimbas del infierno (2010)

di Julio Hernandéz Cordón con Alfonso Tunche, Roberto González Arévalo, Víctor Hugo Monterroso

 

 

 

 

 

 

Ecco l'opinione del nostro Kikisan sul film vincitore:

 

Winter's Bone (2010), opinione di kikisan Film.tv.it

ul film Ree Dolly è una ragazza di 17 anni,molto carina,che vive in una zona montuosa del Missouri. I suoi pensieri non sono quelli classici che passano per la testa di una ragazza di quell'età(studio,primi amori,scelta del vestito per il ballo scolastico),le sue preoccupazioni sono rivolte interamente alla famiglia,rappresentata da due fratelli minori,una madre malata in stato catatonico ed un padre latitante,ricercato dalla polizia in quanto produttore e spacciatore di"crank"(un tipo di matamfetamina).La già poco stabile situazione,si complica ulteriormente quando si presenta a casa sua lo sceriffo del luogo e gli comunica che il padre,per ottenere la libertà su cauzione,ha provveduto ad impegnare la casa ed i terreni in cui Ree e la famiglia vivono;unica via di uscita per evitare il pignoramento dei beni è quella che il padre si presenti al processo,il quale dovrebbe celebrarsi da lì a tre giorni. Inizia così il girovagare della giovane protagonista,lungo i tortuosi saliscendi dei monti del Missouri,alla ricerca di indizi,testimonianze,sulla sorte del padre;in subordine(e questo Ree lo capisce già dall'inizio),si accontenterebbe anche di ritrovarne solo il cadavere,visto che il padre,probabilmente è rimasto vittima dei propri misfatti e delle sue "amicizie".Ad"aiutarla"in questa sua indagine,un equivoco ed inquietante individuo di nome Teardrop(chiamato così per una lacrima tatuata sul viso),che sarebbe lo zio di lei(fratello del padre).Finalmente!Trattandosi del film vincitore dell'ultimo Sundance Film Festival,mi verrebbe da dire che questa volta la montagna non ha partorito il solito topolino di film tutto intellettualoide,minimal-esistenziale,giovanilista che stava diventando,almeno per me,un clichè ultra-abusato dalle produzioni cinematografiche pseudo-indipendenti statunitensi.Qualche segno di ripresa si era già intravisto con Frozen River,ma subito smentito da Precious,badate bene,non un film da buttare,ma fortemente sponsorizzato dall'anchor-woman Oprah Winfrey!Questa signora di colore,aveva già contribuito abbondantemente all'elezione di Barak Obama,figuriamoci se non riusciva a smuovere la giuria della sonnacchiosa Park City(una Cortina D'Ampezzo ancora più tamarra...), nominata da Proposta Indecente-Robert Redford.Ma adesso torniamo al film oggetto dell'opinione:sicuramente un film noir,sicuramente un capolavoro.Il regista è una donna(e si vede),tal Debra Granik;su IMDB ci sono tracce di un suo precedente film(Down to the Bone 2004) ,che a me personalmente non dice nulla;il film è tratto da un romanzo di Daniel Woodrell che è proprio nativo dei luoghi in cui il film è ambientato(Missouri Ozarks).Il piatto forte della pellicola è sicuramente la meravigliosa interpretazione che ci regala la giovanissima Jennifer Lawrence,attrice non del tutto sconosciuta,in quanto vincitrice del Premio Marcello Mastroianni alla Mostra di Venezia del 2008 per"The Burning Plain - Il confine della solitudine"di Guillermo Arriaga.Notevole anche la prova attoriale di John Hawkes nella parte dello zio Teardrop.Quello che colpisce nel film è il basso profilo tenuto nei dialoghi e nelle sequenze,in quanto,ricordiamocelo,il tema è molto sgradevole e la stessa eroina non è proprio "uno stinco di santo". Uno spaccato della profonda provincia americana,dove gli uomini hanno le stigmate del"redneck",ma si differenziano da questi per il loro fare taciturno ed apparentemente timido.Il motore di questa società sono nel bene o nel male le donne;i loro volti sono tutti sinonimo di bellezza sfiorita precocemente,sono succubi dei loro uomini,ma si capisce che nello stesso tempo rappresentano l'ultimo baluardo di normalità,a protezione di un'esistenza già segnata negativamente. Tra le scene e i dialoghi da ricordare metterei gli insegnamenti che Ree dà ai suoi fratellini(l'uso del fucile,come scuoiare gli scoiattoli al fine di poterli cucinare,il concetto di non chiedere se pensi che ti possa essere dato a prescindere);i consigli che le donne più mature danno alla protagonista;il concetto di famiglia dello zio Teardrop... Ree nel film cammina molto,fuori fa un freddo cane,ma non vediamo alcun fiocco di neve che possa giustificare la glacialità della situazione,i bambini si riscaldano saltando su un tappeto elastico. Un'ambizione di Ree è quella di arruolarsi nell'esercito;prima per poter andarsene da quell'inferno di luogo,poi per rimediare il denaro che potrebbe salvare la sua casa;il discorso che l'arruolatore fa alla ragazza forse è l'unica caduta di tono del film,forse è la cosa più emblematica,non saprei... Non amo molto la musica country,ma devo ammettere che anche la colonna sonora è bellissima. Avrei voluto parlare in altri termini di questo film,ma essendo il primo opinionista,non mi sembrava giusto spoilerare eccessivamente. Prevedo e soprattutto spero una pioggia di Oscar per questo film,se li meriterebbe veramente...

 

 

 

 

 

 

Foto della serata di premiazione:

 

Foto Cerimonia di premiazione del 28° Torino Film Festival - 1 di 15 - Torino - Repubblica.it

 

 

 

 

 

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