La frangia estrema reclama visibilità. Occorre pettinarla con un pettine estremo anch'esso, non mi pare vi siano alternative. E invece l'evidenza mi smentisce. E' una palese e coreografica menzogna raccontata al proprio Non Volerne Più. E se (non) voler(n)e è (non) poter(n)e ecco che la strada verso il prepensionamento cogitativo si fa in discesa. Talmente ripida da non trattenere nulla.. spasmi, secrezioni, movimenti impercettibili delle cornee, collassi neuronali ed autoconversioni post-ipnotiche da meeting motivazionale sponsorizzato dalla Kirby S.r.l. - La planimetria basale sopra cui poggia il nostro subconscio è sempre più deperibile.. sensibilissima alle infiltrazioni piovane, alle scosse d'assestamento egoitarie nonchè allo spirare, spavaldo ma incredulo, d'aliti d'assertività simulata. La compulsione, ridente damigella del moderno assolverSi, ci indicherà la strada. Non tenerne conto sarà temerarietà allo stato liquido. Sarà l'unica possibile prospettazione cubista del concetto di suicidio nell'era postmaterica. E se qualcuno comprende il senso di quanto detto mi faccia un fax. Ma me lo faccia doppio grazie, ultimamente vacillo in ricezione.
Titolo originale Gouttes d'eau sur pierres brûlantes
Regia di François Ozon
Con Bernard Giraudeau, Malik Zidi, Ludivine Sagnier, Anna Levine
Evaporano. Almeno secondo me.
..un dolore di piedi che neanche vi sto a dire..
Titolo originale Série noire : Tu crois pas si bien dire
Regia di Giovanni Fago
Con Jean-Pierre Cassel, Danielle Darrieux, Pascale Pellegrin, Stéphane Bouy, Beppe Chierici
Presuppone maschere dimenticate a casa.
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