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Speriamo che sia femmina

Regia di Mario Monicelli vedi scheda film

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La recensione su Speriamo che sia femmina

di Furetto60
7 stelle

Commedia agrodolce di Mario Monicelli. Cast strepitoso

In un antico casale di campagna, sito in prossimità di Siena, di proprietà del conte Leonardo, vive la moglie Elena, che lo ha lasciato da anni, sia per i suoi continui tradimenti, che per la sua inettitudine, in compagnia della figlia minore Malvina, lo zio Gugo affetto da demenza senile e la nipotina, figlia di sua sorella Claudia, che abita a Roma dove fa l'attrice per la tv. Mentre la figlia Malvina si occupa dei cavalli, Elena operosa signora cinquantenne coadiuvata dal fattore, con il quale ha intessuto una relazione, gestisce la cascina. In casa fruisce del laborioso aiuto della fida domestica Fosca, madre anche lei di una ragazzina. Un giorno Leonardo, che vive a Roma con Lori, la sua compagna, giunge per chiedere ad Elena l'ennesimo finanziamento, per un progetto come al solito velleitario, cioè riaprire e sfruttare le vecchie terme che esistono nelle sue terre. Ma Elena oberata di debiti e consapevole dell’irrealizzabilità dell’opera, rifiuta di prenderla in considerazione. Nel frattempo arriva nella tenuta anche Franca, la figlia maggiore di Elena e Leonardo, insieme al nuovo fidanzato Giovannini, un bislacco glottologo, del quale la ragazza è anche collaboratrice. Leonardo durante un escursione, muore finendo con l’auto in un burrone, per seguire le folli indicazioni dello svanito zio Cugo, che peraltro non si rende nemmeno conto della tragedia che si è appena consumata e di cui lui è l’inconsapevole e involontario artefice. Il luttuoso evento ha effetti disgreganti: l'armonia si è spezzata, è l'ora delle recriminazioni e delle accuse. Ed è anche il momento di nuove preoccupazioni finanziarie, perché è giunta ai funerali anche Lolli che vuole essere rimborsata per uno scellerato prestito concesso al compagno. La famiglia sembra proprio sul punto di sfasciarsi, a questo punto Elena decide di vendere la tenuta all'amministratore/amante Nardoni, Malvina prova a cercare lavoro a Roma, Claudia pensa di riportarsi nella Capitale la figlia e perfino Fosca è ormai convinta che sarebbe l'ora di raggiungere con la figlia il marito che da anni è emigrato in Australia, zio Grugo viene lasciato in un gerontocomio, e tutto è pronto per il contratto di vendita. Ma arriva il colpo di scena Francesca torna a casa dopo aver piantato il suo stravagante professore, del quale è rimasta incinta, poi si presenta Lori l’amante di Leonardo che non in grado di far fronte alle spese della sua palestra, accetta di restare nella fattoria, mentre lo zio Gugo, scappato dal gerontocomio, rientrato nella masseria, non ha alcuna voglia di ritornare nell’ospizio, quando vede il parroco lo colpisce con una fionda. Fosca rinuncia al suo viaggio, quando il prete di cui sopra, le ha portato la notizia che il marito si è formato un’altra famiglia in Australia. Peraltro anche Claudia l'attrice ha lasciato Roma ed è tornata al casale, dopo aver rotto con il depravato amante cittadino, che non vuole lasciare la moglie e in più ha addirittura molestato sua figlia. Cosi Elena prende una solenne decisione: non ci sarà nessuna vendita e lei accoglierà tutte loro nella vecchia casa di campagna, dove resteranno unite, lavorando, aiutandosi e volendosi bene, ritrovandosi amiche, uscite da amare esperienze ma convinte di poter fare da sole. C'è una festosa allegria, un senso nuovo di sicurezza, mentre pure l'unico maschio si è messo a fare la calza: Tanto più che pochi mesi dopo ci sarà un nuovo arrivato. Sperando, comunque, che sia femmina. Mario Monicelli mettendo da parte il suo spirito dissacratorio e caustico, ci regala un bell’affresco declinato tutto al femminile. È un ritratto di gruppo, denso e colorito d'una famiglia e di quanti le gravitano intorno, nell'immaginario paese di Stragliano. Un bello spaccato di vita vera, sulle sue svolte accorate e liete, o tristi e complicate, scritto a dieci mani da Pinelli stesso, Suso Cecchi. d'Amico, Leo Benvenuti, Piero De Bernardi e Mario Monicelli. Il film è tutto imperniato sulla dicotomia fra l'elemento femminile, in maggioranza per le numerose protagoniste, e quello maschile, dove i pochi rappresentanti del "sesso forte" vengono descritti come  cialtroni come il conte Leonardo o ridicoli come il professore Giovannini, o addirittura affetti da turbe mentali, come lo zio Gugo. Appare evidente la stima che il regista nutre per le donne, di cui apprezza il buon senso di Elena e Fosca, la leggerezza di vivere di Franca, l'amore ingenuo e generoso di Lori, la mitezza di Malvina. "Speriamo che sia femmina" già il titolo è esplicativo ed evocativo, è un inno alla speranza di queste donne, apparentemente fragili, ma in realtà forti e consapevoli della loro nascosta superiorità morale e fisica. Infatti, sono le donne ad occuparsi del lavoro e ad assumersi la responsabilità di portare avanti la famiglia, dimostrando una forza, una determinazione ed una capacità di sopravvivenza, che si contrappongono all'immaturità e alla debolezza dei personaggi maschili. Parterre artistico di altissimo livello: Liv Ullmann,Catherine Deneuve,Philippe Noiret,Giuliana De Sio, Stefania Sandrelli, Giuliano Gemma,Lucrezia Lante della Rovere,Athina Cenci, Paolo Hendel.

 

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