Regia di Ridley Scott vedi scheda film
The Duellists, opera aperta e agilissima, inoltra un dramma cosmico d'evidente senso allegorico. Combattimento interiore intima unità di luogo, la metamorfosi di uno (d'Hubert: Feraud, daimon di sfida, ne è il "doppio" arimanico) tragicamente vissuta sui campi di guerra europei; e profezia così, poi, di speranza, nella "soluzione" imposta da d'Hubert a Feraud durante l'ultimo duello, per l'Anima stessa d'Europa, nei propri destini, ogni tempo, di rischio d'autodeflagrazione. Il genuino valore dei film sceneggiati nei ritmi d'anteriori opere d'arte letterarie, sta proprio nel tessere evoluzione geniale della storia dei personaggi del testo; qui, con l'invenzione -sorretta dall'appropriato tema musicale di Howard Blake- di Laura accanto a d'Hubert, l'allievo regista inglese, affiancato da un cast efficace, supera il maestro ucraino; e precisa la fabula nel disvélo del paradigma possibile, in precedenza occultato di sagace letteralità: la duttile letterarietà, già buona per la scena teatrale (il racconto è del 1907), voluta dal Conrad su noto fondamento di cronica.
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