Regia di Nando Cicero vedi scheda film
Forse il miglior Nando Cicero di sempre alla regia di un film corporale, organico come un animale, tutto incentrato sul corpo, sul cibo, sulla carne. Complice una sceneggiatura cinica e spietata, che ghigna sguazzando nel torbido, nella malformazione fisica, nel gusto del disgusto. Il primo quarto d'ora si gioca addirittura sul registro horror-comico. Un Carlo Giuffé (strepitoso e) spettrale s'arrischia a truffare un'orribile vedova che ha un piede da capra e tendenze cannibali in quanto lupa mannara, nel contesto di un paesello meridionale - chiamato 'Dente di lupo' - a metà fra la Transilvania del conte Dracula e la provincia inquietante de "La casa dalle finestre che ridono". Poi, purtroppo, quest'aroma dolciastro di putrefazione s'attenua, ma il percorso è ancora costellato di obesità, aerofagia, criptoermafroditismo ed altro. I buchi di sceneggiatura sono evidenti come il tocco del geniale Gian Carlo Fusco, e le due cose si compensano. Carlo Giuffé si conferma l'attore magistrale che è sempre stato (uno dei meno valorizzati del nostro cinema) ed è affiancato da un caratterista gigantesco, quel Renato Pinciroli conosciuto forse solo per il ruolo del Cavalier Strozzi in "Ku Fu? Dalla Sicilia con furore", un attore straordinario. Insomma "Bella, ricca, lieve difetto fisico..." ha tutta l'aria d'essere un film sottostimato dalla critica e dal pubblico, senza dubbio da rivalutare.
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