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Nikita

Regia di Luc Besson vedi scheda film

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La recensione su Nikita

di Antisistema
8 stelle

Mirabile esempio di cinema europeo che prende gli stilemi del cinema di genere americano d'azione, per rileggerli in un'ottica ed una sensibilità tutta francese, confezionando una pellicola che ad inizio degli anni 90' mostra nuove frontiere nell'ambito del cinema d'azione (e non solo). Luc Besson ad inizio anni 90' era una nuova promessa del cinema europeo, con Nikita (1990) il regista transalpino mostra la sua capacità di costruire un perfetto ritratto femminile tramite l'attrice Anne Parillaud (all'epoca sua moglie), con il suo percorso da tossica facente parte di una gang, sino alla sua trasformazione da parte dei servizi segreti francesi in sofisticato strumento di morte, da sguinzagliare contro dei malcapitati bersagli alla semplice pronuncia del nome in codice Josephine. 
La femminilità di Nikita totalmente assente nella parte iniziale della pellicola, emerge in modo preponderante durante l'addestramento e poi la nuova vita come killer per conto del DGSE; la sgangheratezza della recitazione della Parillaud si combina ottimamente con la femminilità dell'icona della nouvelle vague Jeanne Moreau, che tramite il suo personaggio di Amande, conduce Nikita in una specie di educazione sia estetica che sentimentale, portando quindi la protagonista ad una scissione tra il suo lato violento plasmato dai suoi istruttori e dal suo capo Bob (Tcheky Karyo) e la fragilità emotiva della sua femminilità che sboccia sempre di più grazie alle cure di Amande. Nikita è un felice incontro tra cinema di genere americano, nouvelle vague e lo spirito del nuovo cinema francese, di cui Besson era alfiere, il quale non si vergognava affatto di sfruttare "il genere" in funzione narrativa, perchè in Nikita l'azione, ripresa con uno stile algido e desaturato ma amlgamato benissimo con l'eleganza ed il sex appeal della ragazza, diviene strumento narrativo per approfondire e sviluppare il personaggio, infatti Nikita attraverso ogni sparatoria maturerà mano a mano di più, attraverso degli strappi sempre più drammatici per la sua psiche fragile e sconvolta dalla brutalità della sua nuova vita.

 

Anne Parillaud

Nikita (1990): Anne Parillaud


L'eleganza femminea di Nikita sviluppatasi nel corso dei tre anni di addestramento, di combina perfettamente con le armi che la ragazza ha in dotazione, cominciando dall'improvviso test finale, in cui Nikita vede tutte le sue certezze scolvolte perchè Besson gioca a spiazzare spesso lo spettatore con le sue scelte narrative, che ci consegnano uno sviluppo della storia che procede per strappi secondo i detrattori, me in essi tramite l'azione il regista costruisce la sua personale cifra stilistica e l'eleganza della Parillaud, con quelle sue super sexy gambe longilinee scoperte e la Desert Eagle che impugna tra le sue mani, raffigura appieno l'ambivalenza e la natura della ragazza, sospesa tra due anime divergenti che condividono un unico corpo; non è un caso che Besson insista su tale questione riproponendo tale immagine a Venezia in chiave però maggiormente intimista, costruendo una efficace tensione tra la ragazza in bagno con il fucile puntato sul bersaglio in attesa di ordini ed il suo nuovo ragazzo Marco (Jean-Hughes Anglade), al di là della porta che intuisce un passato difficile della ragazza ma è costretto a non indagare perchè la sua ragazza vuole tenerlo fuori da tutto questo. 
Ancora Luc Besson gioca con lo spettatore e lo spiazza, perchè Marco non ha nessuna qualità particolare nè dal punto di vista fisico e nè da quello del lavoro, tanto Nikita è super sexy e letale quanto normale e innocuo risulta essere Marco, ma tale uomo è quello che cerca la ragazza, una vita da poter vivere al di fuori dal sistema che ha costruito il suo doppio assassino, pronto a scatenarsi alle chiamate dei suoi superiori tramite la pronuncia del suo nome in codice Josephine, il quale rappresenta il lato letale della ragazza, che Nikita ripugna con tutto sè stessa, perchè vive l'omicidio come una lacerazione della sua anima, un gesto devastante che và in netto contrasto con la sua femminilità, eppure non può sottrarvisi perchè oramai "plasmata" ad esso da parte di Bob, con cui ha un rapporto di amore-odio ambivalente, che l'uomo sfrutta tenendo il piede in due scarpe, finendo con il far soffrire ulteriormente la ragazza, ma più che essere stronzo in sè per sè, Bob si comporta semplicemente così perchè è il suo lavoro. 
E' vero, la narrazione procede a scatti e la recitazione di Anne Parillaud è un pò sgangherata (insopportabile nelle scene in cui canta), ma l'attrice approccia il ruolo con ingenuità candida e fragilità delicata, ma dei suoi difetti Nikita riesce a farne una virtù, specie nelle sequenze d'azione ottimamente girate (in quanti film d'azione abbiamo adesso una sparatoria in cucina?) e con inserti fumettosi riusciti che non sfociano mai in deliri Tarantiniani, seppur il personaggio mitico dell'eliminatore interpretato da Jean Renò, ricordi molti Mr Wolff di Pulp Fiction (1994), dato anche l'esiguo minutaggio in cui è in scena. Ottimo successo ai botteghini di tutto il mondo, darà vita ad un remake americano e ad un franchising tramite una serie TV, Luc Besson confortato da ciò proseguirà nella strada del cinema d'azione con il successivo ad ancor più riuscito Leon (1994).

 

Anne Parillaud, Jeanne Moreau

Nikita (1990): Anne Parillaud, Jeanne Moreau

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