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Basta guardarla

Regia di Luciano Salce vedi scheda film

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La recensione su Basta guardarla

di LorCio
7 stelle

In un clima di affetto e tenerezza, Luciano Salce infila una delle sue migliori commedie omaggiando la spesso ripudiata tradizione dell’avanspettacolo nostrano, fucina di mediocri vanagloriosi e di talenti incompresi, fonte di divertimento disimpegnato per le province e non solo e soprattutto mondo parallelo di personaggi eternamente deputati all’arte di arrangiarsi. Non sempre apprezzato, è in realtà un film dolcissimo e spudorato, la nostra versione godereccia e più allegra di È nata una stella (scritto dalla brillante Iaia Fiastri con Salce e Steno), che, sebbene non contraddistinto da uno stile netto o da una pulizia linguistica, può prendersi almeno tre meriti. Uno: è un ritratto gustoso di un ambiente dimenticato e ricco di spunti degni di un grande romanzo (l’odio della cinica primadonna per la bella e candida soubrette, il capocomico che deve fingere di essere un grande dongiovanni con la complicità della moglie, gli squallidi ristoranti o pensioni di provincia in cui avviene di tutto).

 

Due: è profondamente ironico ed autoironico (i personaggi si prendono sempre sul serio quasi come se fossero immersi nella totale ingenuità di un mondo a sé, che non si sputtana con altre forme di spettacolo), con inserti fumettistici e titoli di coda con i finti commenti entusiastici delle principali testate internazionale. Tre: si avvale di una compagnia d’attori strepitosa – con la stupenda Maria Grazia Buccella (allora fidanzata di Vittorio Cecchi Gori), qui deliziosa protagonista – da Carlo Giuffrè (intenso attore di teatro serio) a Mariangela Melato (irresistibile spagnola di Porta Ticinese), fino allo stesso Salce (in un ruolo che avrebbe dovuto interpretare Tognazzi) e una spettacolare Franca Valeri nei panni di Pola Prima, malinconica caricatura di Wanda Osiris, prima donna in parrucca platino e parlata faticosa, che non si rassegna all’età e finisce la carriera con una disastrosa spaccata: quando capisce che la sua stagione è finita, si fa coraggio, dice “in teatro non si piange”e non puoi non amarla.

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