Regia di Peter Schønau Fog vedi scheda film
Un dirigente scolastico sottrae una grossa cifra alla sua scuola, mandandola in rovina. Scoperto, viene processato; ma si scopre che l’uomo aveva un tumore al cervello che ha cambiato la sua personalità e lo ha portato a compiere gesti inconsulti.
You disappear è l’opera seconda di Peter Schønau Fog a ben undici anni di distanza dall’esordio con l’inquietante The art of crying (2006); in questa occasione il regista, con una sua sceneggiatura, adatta un romanzo best seller danese firmato da Christian Jungersen, Du forsvinder (stesso titolo, traduzione letterale). Il libro è un’opera dalle atmosfere fosche e rarefatte che sullo schermo ben si adatta a divenire un intenso dramma che mescola lunghe (pure troppo) sequenze processuali, nozionismo medico a livello di esame specialistico universitario e una soffusa trama sentimentale ‘triangolare’. Se le parti legali e mediche sono per l’appunto eccessive come durata e come approfondimento, la parte rosa in sottotraccia assume nella seconda parte del lavoro un ruolo preponderante che viene però annullato da un colpo di scena conclusivo molto, molto azzeccato e interessante, ma altrettanto inspiegato: perché Mia si comporta a quel modo? Semplicemente per via dello stress accumulato? Nulla è dato sapere allo spettatore e l’intreccio si ingarbuglia, collassando su sé stesso verso un finale che lascia troppe cose aperte. Eccellente a ogni modo il tris di protagonisti: lo svedese Michael Nyqvist e i danesi Trine Dyrholm e Nikolaj Lie Kaas; del tutto inadatto invece il ragazzino, Sofus Rønnov. Nell’elegante confezione spicca la fotografia di Laust Trier-Mørk. 4/10.
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