Regia di Maurizio Lucidi vedi scheda film
"Il marito in collegio" diretto nel 1977 da
Maurizio Lucidi,devo dire che sono rimasto perplesso.
La storia racconta che per entrare in possesso dell'eredità
dello zio Zanin,di modeste origini ma facoltoso,
la nobile e povera Carlotta Madellis accetta di sposare
il benzinaio Camillo Proietti,che incontra tutte le mattine
e che la ama.
Però la famiglia ci mette la
clausola che il matrimonio se non verrà
consumato prima che lo sposo
non abbia acquisito i modi
di fare di una persona raffinata.
Così il povero Camillo,plagiato dalla famiglia di Carlotta,
finisce in un collegio svizzero per imparare le buone maniere.
Il Film prodotto dalla Italian International Film,
è tratto dal Romanzo omonimo di Giovanni Guareschi,
e in cabina di regia figura un mestierante come Maurizio
Lucidi che è la prima scelta sbagliata perché non è
incisiva e punta troppo sulla comicità e bravura di
Enrico Montesano e riesce a
fare un lavoro che non sa dove
"vuole andare a parare".
Infatti a mio parere a un certo punto mette troppa
carne al fuoco perché ci mette l'inganno e il sequestro,
che sembrano cose forzate.
Comunque dai titoli di testa promette bene perché c'è
una sceneggiatura dove c'è Enrico Vaime con un Cast
di ottimo livello come oltre il già citato Montesano,
la splendida Silvia Dionisio,sempre raffinata e sensuale,
per continuare con il
mitico Mario Carotenuto e la bravissima
Anna Proclemer, per dire i nomi illustri per poi continuare
con Pino Caruso-Stefania Careddu-Gastone Pescucci-
Raffaele Curi-Liana Trouche-Stefano Amato-
Paola Arduini e Bombolo nel ruolo del Killer e
con il suo nome vero Franco Lechner,
con le musiche del maestro
Armando Trovajoli,ma il regista
riesce a sprecare il tutto.
Poi devo dire che per i primi 25 minuti il Film regge
e diverte,con questo parterre di Attori è inevitabile e
sembra che Montesano riesce a tenerlo sulle spalle,
ma però quando il suo personaggio Camillo
va in collegio con gli adolescenti va verso
la farsa e allora non sai se vuol prendere quella
via o quella della classica Commedia,
e rimane a mezza via e questo non coglie l'obbiettivo.
Poi Montesano è bravo,ma non è Totò che salvava
le sceneggiature che zoppicavano per le sue
improvvisazioni e battute,e allora si sentono
i vuoti di sceneggiatura e arranca.
In conclusione un Film che non convince
perché non si capisce se vuol restare nella
Commedia classica oppure nella farsa,
e ne esce un frullato non totalmente digeribile,
dove dopo i primi 25 minuti perde di ritmo e diventa
prevedibile con una regia poco incisiva con
troppa carne al fuoco,che va verso un finale
romantico per i due sposi e ha il sapore
dell'occasione mancata.
Il mio voto: 5.
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