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Wrong Elements

Regia di Jonathan Littell vedi scheda film

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La recensione su Wrong Elements

di alan smithee
7 stelle

Il famoso scrittore Littell, diventato famoso con un romanzo incentrato sulle stragi naziste, cambia strumento di narrazione e passa al cinema documentandoci trent'anni di guerra civile in Uganda,e la manipolazione che ha reso assassini una molteplicità di gioventù resa in killers senza scrupoli da una mente criminale e diabolica.

FESTIVAL DI CANNES 2016 - EVENTO SPECIALE

Sullo sfondo di un trentennio di guerre civili che hanno lacerato l'Uganda dal 1989 ad oggi, lo scrittore statunitense naturalizzato francese Jonathan Littel, da tempo impegnato in organizzazioni umanitarie nel mondo, ci racconta la testimonianza di tre ragazzi coinvolti loro malgradi, assieme a moltissimi altri bambini dai 10 ai 13 anni (di parla di oltre 60 mila in 25 anni) nel movimento separatista creato dal criminale ribelle Joseph Kony, grande affabulatore e condizionatore di menti.

Seguiamo pertanto i tre ragazzi, due uomini ed una donna, tornare nei luoghi ove furono perpetrati - ad opera loro ancora bambini e su istigazione del grande ammaliatore di anime Kony - i massacri a danno della popolazione locale incolpevole e vittima designata.

Loro, i "wrong elements", troveranno sostanzialmente e nonostante tutto, una buona predisposizione al perdono, a dimenticare e ad andare avanti.

Littell, famoso come scrittore per il suo dirompente e terribile romanzo Le benevole, incentrato sulle stragi nazizte ai danni della popolazione ebraica e costruito come un thriller sull'eccidio indiscriminato che sancisce la carriera di un mellifluo e malvagiamente intrigante protagonista, torna qui in argomento facendo rivivere altre stragi, altro sangue versato per contese civili che hanno diviso e reso nemico uno stesso popolo.

Il documentario, presentato a Cannes 2016 come Evento Speciale, è incentrato sul concetto del perdono, ed ha momenti forti, con le sue testimonianze drammatiche e toccanti, che il regista stempera con lunghe riprese del contesto naturale, talvolta ravvicinato come nei documentari animalisti, di una Uganda straripante di verde come un'oasi immacolata, violentata in tutta la sua meraviglia dalla solita influenza nefasta dell'uomo aggressore, opportunista, rapace ed infingardo. 

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