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La peste

Regia di Luis Puenzo vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La peste

di fratellicapone
8 stelle

Non mi è facile scrivere un’opinione su questo film che ho visto nella sua versione integrale di oltre due ore. La storia si svolge ad Orano ma il film per motivi di carattere logistico fu girato in Argentina e in lingua inglese per assicurargli un mercato più vasto. Il produttore del film John Pepper e la figlia di Camus, entrambi presenti alla proiezione, hanno spiegato le difficoltà per realizzare questo film per la drammaticità del tema trattato e per la difficoltà a trovare finanziatori e tutta una serie di informazioni molto interessanti sulla genesi del film.

E’ la peste che arriva portata da immondi topi che salgono dalle fogne che si diffonde e contro cui non c’è nessuna cura. Il personaggio centrale della storia è un medico francese Rieux (William Hurt) che, mandata in Francia la moglie in fin di vita (ma non per la peste), decide di rimanere perché non può chiamarsi fuori in questo tragico momento. Rieux vedrà arrivare la peste, il suo diffondersi, la gente morire e le autorità che negano l’esistenza del malattia fino a quando, la situazione è così drammatica, da organizzare dei lazzareti in cui il medico cerca di fare quello che può. Intorno al dottore si muove la bella giornalista Martine (Sandrine Bonnaire) e il suo operatore Jean Tarrou. La peste cambierà le persone, i più moriranno, ma il dottore adempie il suo compito con stoica abnegazione, la bella Martine che pensava solo a squagliarsela rimane fino alla fine ad assistere il dottore e anche Tarrou rimane fino a che sarà ucciso non dalla peste ma da una fucilata di Cottard, un taxista amico del dottore che poi alla fine si rivela essere un delinquente a cui la peste faceva comodo per i suoi affari.

Il film ha alcune scene indimenticabili e due in particolare. C’è un odioso prete Paneloux che conciona dal pulpito con prediche cariche di odio per i suoi fedeli che accusa di essere loro stessi, con i loro peccati, ad essersi attirati questo flagello. Organizza processioni tirando fuori i santi per proteggersi dalla peste. Alla fine un ragazzino che cantava in chiesa viene ucciso dalla peste che, per prima cosa, gli spezza in gola quella voce da angelo. Il dottore troverà il prete inginocchiato fuori il confessionale e la camera riprende il viso dell’anziano sacerdote che parla attraverso la grata ad un confessionale vuoto e chiede quale è il motivo di questo sterminio di persone e di innocenti. Dopo andrà a cercare il bambino morto in una specie di grande campo sportivo dove sono ammassati i corpi. Con la tonaca addosso troverà il bambino e gli si sdraia accanto prendendogli la mano mentre una grande pala meccanica seppellisce lui, il bambino e tutti gli altri. Sono due scene di rara potenza.

La colonna sonora del film in alcuni tratti (la processione, queste scene apocalittiche) è di Vangelis. Io pensavo che fosse una musica antica invece è un autore contemporaneo. E’ una musica perfetta per quelle scene e per quella drammaticità. Su Youtube si vede un frammento del film con il bambino che canta in processione (Vangelis The plague).

 

(Questo film rientra in una bellissima rassegna dell’Istituto Culturale Francese di Palermo, che ringrazio e in particolare il curatore della rassegna Eric Biagi per la scelta dei film e i suoi commenti prima della proiezione)

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