Regia di Federico Fellini vedi scheda film
Fellini è sempre Fellini, la mano del maestro si vede dai piccoli particolari come dal modo di narrare vicende di per sè minori, dalla poetica dell'immagine alla giusta musica di sottofondo. Meticoloso più di quanto si possa credere, a volte "pesante" per ch vi ha lavorato insieme, ma un artista a tutto tondo. Lo si vede bene da "I Clowns", un'opera che si potrebbe definire minore ma che tale non è perchè anzi rappresenta in piccolo tutte le voci più riccorrenti del cinema del maestro romagnolo:il richiamo a personaggi dell'infanzia, la magia del circo come metafora di una vita fatta di alti e bassi, la ricerca documentaristica ma al tempo stesso romanzata su artisti circensi del passato (e si sa quanto fosse ricorrente nella filmogafia di Fellini il fascino di atmosfere oniriche e al tempo stesso paradossali, tipiche del mondo del circo e di quello dei clowns in particolare). Curioso infine vedere un Alvaro Vitali, che si ritrova in più pellicole di Fellini dello stessa periodo (ovviamente in primis in "Amarcord"), ancora serio e controllato, non ancora travolto dal turbine delle dottoresse della mutua o dalle pierinate con l'immancabile Mario Carotenuto. Un film che comunque riveste un interesse documentaristico su un mondo che già allora era considerato in declino, un omaggio ad artisti che non si sono cimentati con teatri o palchi ma che hanno messo passione ed impegno nel divertire una generazione dopo l'altra.
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