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Ultrà

Regia di Ricky Tognazzi vedi scheda film

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La recensione su Ultrà

di Donapinto
8 stelle

Appare strano che lo sport nazionale del nostro paese per il quale l'italiano medio e' disposto a tutto pur di vedersi la partita della squadra del cuore o della nazionale (come dimostrano anche le parodie fantozziane) sia stato sfruttato molto poco dalla nostra cinematografia. Un po' più di attenzione forse e' stata riservata per le tifoserie, ma giusto con titoli come ECCEZIUNALE VERAMENTE e QUEL RAGAZZO DELLA CURVA B, una semplice commedia vanziniana la prima, un patetico omaggio al primo tricolore partenopeo il secondo. Con ULTRA' Ricky Tognazzi cerca di analizzare il fenomeno del tifo organizzato delle curve che, se non ricordo male, in quegli anni registrava costantemente episodi di violenza dentro e fuori gli stadi italiani. Del resto i tragici fatti dell'Eysel erano avvenuti solo sette anni prima, con una lunga squalifica per i club inglesi dalle competizioni UEFA. Tognazzi jr. sceglie la città di Roma, perfetta per un film come questo con chiarissimi richiami neorealistici e Pasoliniani, e la tifoseria giallorossa, da sempre una delle più "calde" del nostro campionato. Pellicola che narra una giornata di ordinaria violenza nella trasferta torinese contro la Juve di questo gruppo denominato "Brigata Veleno", che si ispira a "Opposta Fazione", formazione slegata dal CUCS (Commando Ultra' Curva Sud) i quali esibiranno presto sugli spalti effigi nazifasciste, in contrapposizione col resto della sud, tradizionalmente spostata a sinistra (perlomeno all'epoca). Il film farà inferocire i vertici della tifoseria giallorossa, tanto da chiederne il ritiro, e lo stesso Claudio Amendola, protagonista del film nel ruolo di un capo ultra' violento e infame, verrà bandito dalla curva, dove ne era un abituale frequentatore. Ho letto moltissimi commenti sul film, specie per scene delle cariche. Chi le considerava ridicolissime, degne delle scazzottate dei film della coppia Spencer-Hill, chi invece, presentandosi come un vero ultra', le trovava assolutamente veritiere e realistiche. Io dal canto mio, quando ero un accesissimo tifoso juventino, ho sempre frequentato molto poco la curva Filadelfia prima e la Gaetano Scirea poi, rimanendo solo parzialmente coinvolto in una scaramuccia al termine di Juve Milan 1-0 del 1986, che sancì quasi aritmeticamente lo scudetto per noi, grazie soprattutto alla clamorosa sconfitta casalinga della Roma (guardacaso) contro il già retrocesso Lecce ultimo in classifica.  Risse realistiche o meno, ULTRA' e' un'opera che affronta l'argomento con assoluta serietà e sobrietà, grazie anche a due protagonisti eccellenti e perfetti nei ruoli che ricoprono: Principe (Claudio Amendola) un individuo violento e rabbioso di natura che cerca nel calcio e nella curva uno sfogo a una vita piena di sconfitte, sia sul piano sociale che quello sentimentale; Red (un ottimo Ricky Memphis al suo esordio sul grande schermo) molto più riflessivo, ormai deciso ad abbandonare quella vita e rigare dritto. Un'amicizia destinata a rompersi per incomprensioni caratteriali, ma anche sentimentali. Dell'intero film la parte migliore e' quella del viaggio in treno in direzione di Torino per la partita contro l'odiatissima Juve, sin dai tempi del discusso gol annullato a Turone nello scontro diretto di dieci anni prima, e per scontrarsi con gli ultras bianconeri all'epoca denominati "Drughi". In questo viaggio viene fuori tutto il disagio e l'emarginazione sociale che vive questa "peggio gioventù", tra scontri fuori e dentro la curva, ma anche reati comuni e spaccio di droga. Il tutto fino al tragico epilogo, con le dolenti note musicali di Antonello Venditti.

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