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La luna e sei soldi

Regia di Albert Lewin vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La luna e sei soldi

di Ethan01
9 stelle

Un film bellissimo e molto significativo sulla vita di Gauguin, che introduce inoltre una particolare novità: nella seconda parte è girato a colori, mentre il resto è in bianco e nero. Indimenticabili George Sanders ed Herbert Marshall.

Uno splendido film ispirato alla vita del famoso pittore Gauguin, basato sull'omonimo romanzo di William Somerset Maugham del 1919.

La sceneggiatura, firmata dal regista Albert Lewin (qui al suo esordio dietro la macchina da presa) e dallo stesso Somerset Maugham, si concentra, più che sulla pittorica dell'artista, sul suo profilo umano e sul suo carattere.

E ne viene fuori il ritratto di un uomo "terribile", che abbandona la famiglia per dipingere, infischiandosene della moglie e dei figli, che disprezza il prossimo e che ha con le donne un rapporto abbastanza "usa e getta".

Un uomo che sembra non provare alcun tipo di sentimento o riconoscenza e che vive solo in funzione di sé stesso e dei suoi obiettivi. La prima parte del film è molto indicativa a tal proposito.

Tuttavia il protagonista non è visto in maniera del tutto negativa: in ultima analisi è un uomo che cerca disperatamente qualcosa che infine riesce a trovare, sull'isola di Tahiti, dove conoscerà poi il "vero amore", la pace, l'umanità che sembrava non avere e, suo malgrado, anche la morte.

Tutta questa storia è condensata mirabilmente in appena un'ora e ventinove minuti, che peraltro volano via con la leggerezza di una piuma.

Il film sorprende poi anche per la notevole innovazione che introduce, cioè la scelta di girare metà film in bianco e nero e il resto con un colore seppiato, dal momento in cui il pittore si trasferisce a Tahiti. Stupefacente poi la scena (girata a colori veri e propri) in cui, verso la fine, il dottore entra nella capanna del protagonista, e la trova piena di magnifici dipinti.

Cast perfetto, nel quale spiccano le indimenticabili interpretazioni dei due protagonisti: George Sanders, assolutamente straordinario nella parte del pittore, che nel film porta un nome diverso, cioè Charles Strickland, ma rappresenta chiaramente la figura di Gauguin (che sarà interpretato in seguito da Anthony Quinn in "Brama di vivere" di Vincente Minnelli), ed Herbert Marshall, grandissimo, nella parte dello scrittore Geoffrey Wolfe, sorta di alter ego dell'autore, che fa da contraltare alla figura di Strickland ed è colui che narra tutta la vicenda.

Piccola curiosità: Marshall interpreterà poi proprio Somerset Maugham nel film "Il filo del rasoio" di Edmund Goulding, anche lì narratore onnisciente della vicenda come in questo film.

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