Regia di Renato De Maria vedi scheda film
Le gesta di sei celebri gangsters italiani del dopoguerra raccontate da loro stessi.
Le parole sono quelle vere, da loro stessi rilasciate in interviste e dichiarazioni ufficiali (anche a Bocca, Biagi e Montanelli); le immagini sono anch'esse completamente reali, prese da archivi o vecchi filmini che ripercorrono l'Italia che fu negli anni in cui i protagonisti compivano le loro imprese criminali; loro, i protagonisti per l'appunto, sono sei fra i più celebri gangsters che il Belpaese abbia visto in azione: Lutring, Casaroli, Fantazzini, Cavallero, (Luciano) De Maria, Barbieri. A interpretarli sono chiamati alcuni giovani attori di poca notorietà, ma efficacia inversamente proporzionale (Paolo Mazzatelli, Aldo Ottobrino, Luca Micheletti, Andrea Di Casa); a corredare il tutto vengono di tanto in tanto inserite sequenze da pellicole più o meno celebri del cinema nostrano. Che, a ben guardare, si è da sempre occupato in maniera piuttosto approfondita di raccontare le gesta di questi banditi (La banda Casaroli, Ormai è fatta, Svegliati e uccidi...) presi singolarmente, ma non aveva mai tentato un'analisi macroscopica, complessiva del fenomeno. Interessante e originale perciò l'operazione compiuta da Renato De Maria, regista maggiormente noto per lavori televisivi, ma autore sul grande schermo di opere apprezzabili e mai scontate come Paz! (2002) e il più recente La vita oscena (2014). Forse le testimonianze dei gangsters-attori sono un po' troppo asettiche, in odore di provino (sfondo nero, luce puntata sul volto, drammatizzazione volutamente forte), ma le loro parole sono indubbiamente impressionanti. 5/10.
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