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Ryuzo and The Seven Henchmen

Regia di Takeshi Kitano vedi scheda film

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La recensione su Ryuzo and The Seven Henchmen

di Fosforo
6 stelle

E' ormai da un lustro abbondante che Kitano (per chi scrive il più grande regista vivente, è bene anticiparlo così da farmi perdonare la parzialità in cui cadrò sicuramente) ha ripiegato su un cinema di genere, un artigianato di alto livello del quale però questo "Ryuzo and the seven henchmen" rappresenta il punto più basso.

 

E' infatti uno yakuza movie, stesso genere quindi della recente trilogia "Outrage", ma con virate su un registro comico/demenziale, frutto della scelta di incentrare la pellicola su un ex yakuza attempato e i suoi vecchi compari e sulle loro difficoltà derivanti dall'inadeguatezza di vivere in un mondo che è divenuto digitale e che non ha più spazio per i valori dell'era analogica.

 

La pellicola, molto lunga, è una sorta di sequela interminabile di gag, alcune riuscite altre meno, tenute assieme da una trama piuttosto esile e contrassegnata da un ritmo assai lento, che a pensare bene può essere una scelta voluta per dare maggiore enfasi alla senilità dei protagonisti, a pensar male può invece denunciare una certa vacuità di contenuti e la necessità di tirarla per le lunghe. 

 

Durante la visione quindi, l'eccitazione che mi assale ogni qual volta mi accingo a vedere un nuovo film del maestro Kitano ha ben presto lasciato il posto alla noia, benchè fino all'ultimo abbia sperato in un guizzo registico, un'intuizione geniale che riscattasse questa commedia dandole un significato.

 

Purtroppo alla fine così non è stato e mi rimarrà solo il ricordo di un cameo di Kitano stesso (che impersona il capo della polizia), qualche sorriso che qui e lì mi ha comunque strappato e alcune trovate originali. Il giudizio finale è tre stelle, mezza stella in più probabilmente per la parzialità di cui sopra che si impadronisce di me quando devo giudicare una pellicola del geniale autore di "Hana-bi" o "L'estate di Kikujiro", tanto per citare due film della suo periodo d'oro.

 

Ciò detto, essendo un film di Kitano va comunque visto; segnalo con sdegno che al momento in cui scrivo (Marzo 2019) e a distanza di anni dalla sua uscita, ancora non sia disponibile in DVD con sottotitoli in italiano ma solo in inglese; pur consapevole della qualità non eccelsa del film, la trovo comunque una carenza assai grave.

 

 

 

 

 

 

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