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Entertainment

Regia di Rick Alverson vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Entertainment

di MVRulez
6 stelle

Dopo aver visto The Mountain (l'ultima fatica di Alverson presentata alla 75a edizione del Festival di Venezia) mi è venuta voglia di approfondire, spinto dalla curiosità, la filmografia di questo regista che fino a poche settimane fa mi era totalmente sconosciuto. In questo "Entertainment" ho sicuramente ritrovato diverse caratteristiche che già avevo avuto modo di notare in The Mountain. Innanzitutto un approccio narrativo alquanto ostico, ellittico e anche onirico, che causa un effetto di straniamento considerevole, acuito dall'impossibilità da parte dello spettatore di empatizzare con i personaggi; un utilizzo del formato che contribuisce a creare un atmosfera claustrofobica e soffocante (in Entertainment il formato è di 2.66:1, mentre in The Mountain era addirittura di 4:3), per mezzo del quale, secondo me, Alverson mira a restituire visivamente l'oppressione interiore vissuta dal protagonista. Il film narra di un comico (Gregg Turkington), il quale, però, non soltanto non fa per nulla ridere con le sue battute di cattivissimo gusto, ma si ritrova anche a fare i conti con la propria esistenza contrassegnata dalle più triste delle solitudini: ha una figlia che chiama costantemente, ma che non gli risponde mai; non ha amicizie ed, anzi, tende a schernire ed allontanare degli amici potenziali (come il suo partner, interpretato da Tye Sheridan). La carriera da comico, poi, non va affatto per il corso giusto, in particolar modo dopo l'incontro con il cugino (John C. Reilly), il quale gli fa notare, involontariamente, la mediocrità della sua situazione professionale ed anche l'impossibiltà di migliorarla (al netto di alcune giustificazioni da parte del Comico, come l'essere stato invitato in uno show dove sono presenti anche delle star): da lì in poi i suoi sketch, cosa difficile a dirsi, cominceranno a peggiorare sempre di più, così come il suo equilibrio psichico, man mano che il film prosegue fino al finale, dove il Comico avrà un crollo di nervi proprio durante quello spettacolo per le star che poteva, secondo lui, rappresentare uno sbocco per la sua carriera. Un film, dunque, dove prevalgono i concetti di alienazione e solitudine, resi attraverso un registro volutamente anti-comico.

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