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Treno popolare

Regia di Raffaello Matarazzo vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Treno popolare

di zombi
6 stelle

una gita su di un treno popolare durante una bella giornata primaverile da roma ad orvieto nella prima metà degli anni trenta del novecento. ero curioso di sapere a che anni apparteneva questo film di matarazzo e sono rimasto stupito di vedere che è del 33. non ho visto molti film di questo decennio, anche perchè non se ne recuperano molti in tv. il film di matarazzo è esile a sceneggiatura, ma grazie anche alla breve durata si fa apprezzare. bella soprattutto la prima parte, quando il treno si riempie velocemente e poi parte alla volta della sua meta. su di esso una varia umanità: due coniugi con una prole numerosa; un signore su d'età con papillon tutto impettito; una coppia illecita ed adultera composta da un uomo maturo e da una fanciulla in fiore che civettano allegramente di fronte a tutti, mentre la moglie accorre sul convoglio per coglierlo in castagna e lina e giovanni, due colleghi d'ufficio in gita fuori porta. lui cerca insistentemente di corteggiarla ma lei mette in chiaro una volta in più che a quanto pare non guasta, che tra loro nulla potrà mai accadere. alla luce poi del fatto che proprio nei posto di fronte a loro si siederà carlo, un'avvenente quanto impomatato giovanotto che presto farà breccia nel cuore della ragazza. la parte ambientata sul treno è interessante per i vari dettagli che il regista decide di riprendere, tipo mani che sfiorano, gambe che si scostano ma anche per un curioso sbadiglio ripreso in dettaglio che sarà il preludio per un ingresso in galleria. addirittura c'è spazio anche per un cameo dell'operatore, ripreso da una porta del treno in corsa in ombra. carlo s'insinua sempre più prepotentemente tra i due con lo sconforto e la rabbia di giovanni che invece vorrebbe passare una bella giornata indimenticabile con la ragazza. ma dalla gita sommariamente turistica della città, carlo li invita a fare una scampagnata in bicicletta fino al fiume. nel frattempo immagini bucoliche dei gitanti che dopo il picnic si fanno prendere dal sonno accompagnati dalla bella musica di nino rota. disinteressati a giovanni che rimane indietro e sbaglia strada ad un bivio i due arrivano sulle rive del fiume e fanno una gita in barca, cadendo in acqua. il film è un  oggetto vintage di un'epoca veramente lontana che si fa guardare con curiosità. la ragazza contesa da due tipi di uomini agli antipodi con uno che non ha la benché minima speranza e che si rifarà al ritorno, quando sul treno dormono tutti il riposo dei giusti in tableaux vivants accompagnati sempre dalla musica di rota che ricorda per certi versi il segmento di fantasia di walt disney ambientato nell'olimpo greco tra ninfe e centauri, che dicevo si rifà(pare)proprio con la civettuola scaricata dal fedifrago colto in fragranza di reato. ohibò.

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