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La storia vera della signora delle camelie

Regia di Mauro Bolognini vedi scheda film

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La recensione su La storia vera della signora delle camelie

di barabbovich
4 stelle

All'inizio dell'800 Alphonsine Plessis (Huppert), giovanissima prostituta al seguito del padre (Volontè) si trasforma in una insaziabile cacciatrice di dote. Passa così di casa in casa, di salotto in salotto, di letto in letto, diventando un'amante libertina e cinica nella sua venalità compulsiva. Morirà giovanissima, ad appena 23 anni.
La vicenda della giovane Alphonsine ha ispirato questo e molti altri film, drammi teatrali (La traviata) e romanzi, tra i quali quello di Dumas figlio (interpretato da un acerbo Fabrizio Bentivoglio), che con la bella Alphonsine ebbe una relazione tormentata.
Vladimir Pozner e Jean Aurenche, autori del soggetto, tradiscono la pagina letteraria di Dumas per mostrarci, attraverso l'impaginazione cinematografica di Enrico Medioli e Mauro Bolognini, una società corrotta, cinica e abitata da prostitute, banditi e uomini laidi d'ogni risma. Bolognini punta molto sulle atmosfere decadenti e morbose (siamo peraltro sempre a un passo dalla tentazione incestuosa), che a Piero Tosi sono valse il David di Donatello 1980 come miglior costumista e a Mario Garbuglia come migliore scenografo. Ma la struttura del film è costruita per episodi senza soluzione di continuità, l'incedere narrativo è di una lentezza esasperante e nel cast stellare radunato per l'occasione soltanto Volontè riesce a sfoderare una superlativa prova attoriale.

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