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Le mille e una notte - Arabian Nights

Regia di Miguel Gomes vedi scheda film

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La recensione su Le mille e una notte - Arabian Nights

di mm40
4 stelle

Personalissima rilettura de Le mille e una notte in cui vengono inseriti a forza elementi contemporanei in uno scenario desolante: quello del Portogallo messo in ginocchio dalla crisi economica dei primi anni del ventunesimo secolo.

 

Opera pachidermica, Le mille e una notte - Arabian nights si affretta subito a specificare tramite didascalia che non si tratta di una messa in scena fedele dell'omonimo romanzo, anzi: non ha proprio niente a che fare con quel libro. E già qui ovviamente la bugia è palese: gli spunti narrativi di questo sconfinato film - della durata complessiva ben superiore alle sei ore - provengono con precisione da Le mille e una notte, soltanto che il regista e i suoi cosceneggiatori Mariana Ricardo e Telmo Churro hanno voluto attualizzare alcune novelle dell'antico testo per rendere attraverso di esse intelligibile la ferocia della contemporanea crisi economica in Portogallo. Nulla di più tendenzioso, parziale, egocentrico, ovviamente: lo possono dire gli italiani, ma anche i greci, gli spagnoli, gli ungheresi e tanti altri popoli europei colpiti duramente dalla sfavorevole congiuntura che, nei primi anni del ventunesimo secolo, ha visto collassare i mercati mondiali a tutto vantaggio di poche ed esotiche potenze (Cina, Brasile, India), se si esclude naturalmente il caso della Germania che ha costruito la farsa bizzarra dell'Unione Europea per suo gretto lucro. Alla luce di queste minime ma inoppugnabili considerazioni perdono consistentemente di valore le premesse del mastodontico film del pur preparatissimo e immaginifico Gomes; le favole narrate da Sheherazade, ibridate con la cronaca lusitana coeva, diventano terreno per un'esercitazione magniloquente da parte del regista, ma nient'altro che questo. I 380 minuti totali di lunghezza sono suddivisi in tre capitoli: L'inquieto, Il desolato e L'incantato, come in un crescendo di potenza affabulatrice, la stessa che conquistò il re persiano Shahriyar, ma che qui purtroppo non riusciamo a ritrovare, essendo il film nel suo complesso dotato di un ritmo piatto e per lo più sonnolento. Miguel Gomes, che compare nei primi minuti nei panni di sè stesso, dedica il lavoro a sua figlia Carolina di 8 anni. 4/10.

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