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Der Samurai

Regia di Till Kleinert vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Der Samurai

di alan smithee
6 stelle

 

DER SAMURAI è una bizzarra favola horror-gotica ambientata in una cittadina tedesca ai margini della foresta (Nera?...forse).

Ad un giovane poliziotto solitario e timido che vive con l’anziana nonna, viene recapitato uno strano pacco oblungo, che lo stesso si porta a casa senza aprirlo. Nella notte riceve una telefonata misteriosa di un tizio che rivendica l’oggetto, chiedendogli di portarglielo presso la sua attuale dimora: una casa semi abbandonata in cui il tipo, un ragazzo biondo e nudo che non trova di meglio da vestirsi che una vestaglia corta da donna, bianca e lisa, che contribuisce ad accentuarne i lineamenti atletici e tutt’altro che femminili.

Accortosi che il pacco custodisce una acuminata spada da samurai, il giovane poliziotto riesce a farsi sfuggire la situazione di mano e il personaggio scompare, armato di spada, tra i boschi tenebrosi, dai quali già da alcune notti provengono sinistri latrati ed ululati.

In una cittadina deserta dove la notte scende il coprifuoco, consigliato dal timore che un lupo feroce e famelico si aggiri per le strade in cerca di cibo, ed il cui percorso furtivo è segnalato dall’effetto inquietante di unghiate profonde che lacerano i panni stesi nei giardini, il territorio si trasforma in una caccia all’uomo (o al samurai, o ancora al lupo) da parte del giovane e coraggioso poliziotto.

Un pastrocchio? Una favola gotica in stile giovane Neil Jordan? Non esageriamo, ma DER SAMURAI di Till Kleinert ha qualche freccia buona la suo arco e riesce a tratti a rendersi accattivante, dopo un inizio cheto e tutto atmosfere, una evoluzione a scatti con soluzioni sin troppo platealmente splatter, quel sanguinolento anni ’80 da primo Jackson che si mischia ad un umorismo facile, elementare, a formare cocktail un po’ fuori tempo massimo.

Ma le atmosfere ci sono, l’essere inquietante in vestaglia, uomo virile travestito e a suo modo sexy con quel suo sguardo maligno acuito da un labbro leporino che ce lo rende terreno, un pò umano e un po’ lupo, preda in fuga ma pure cacciatore con la spada sguainata, è un personaggio piuttosto forte, che meriterebbe sviluppi.

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