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Boulevard

Regia di Dito Montiel vedi scheda film

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La recensione su Boulevard

di ilpanda
7 stelle

Nolan è un sessantenne impiegato di banca, sposato da molti anni con Joy. Per il suo operato sempre onesto e diligente gli viene proposto di diventare direttore di filiale. Spesso Nolan si reca nella casa di cura dove è ricoverato il padre colpito da un ictus e da un’ulteriore complicazione cardiaca, e ormai in stato di coma, per fargli visita.

Subito dopo una di queste visite lo vediamo girare di notte con l’auto per una strada (la “boulevard” del titolo) i cui marciapiedi sono occupati da prostitute e gigolo’ che si fermano con i clienti. Distrattamente Nolan ne investe uno, senza fargli nulla, Leo, e da lì inizia un approccio e poi una frequentazione tra i due…Nolan paga Leo per passare del tempo con lui, senza consumare però alcun rapporto. Scoprirà che il ragazzo ha avuto problemi con la famiglia e si ritrova da solo in un ambiente difficile, di sopraffazione e violenza. Il tentativo di aiutarlo lo porterà a mettere in discussione i cardini della sua esistenza e del suo matrimonio…

 

Questo bel film diretto da Dito Montiel ci offre una delle ultime interpretazioni del compianto Robin Williams, che si pone con sensibilità ed efficacia nei panni dell’onesto lavoratore Nolan, 25 anni di lavoro nella stessa filiale bancaria, umile, timoroso e sempre rispettoso di tutti, ma che conduce tuttavia un’esistenza che non gli appartiene e forse non gli è mai appartenuta.

 

E’ l’incontro con Leo, in quella strada così cupa ma anche affascinante luogo dell’oscuro e del proibito, ben evidenziata anche da musiche elettroniche a sottolineare l’inquietudine dello stato d’animo del protagonista che la percorre, a far riaffiorare desideri e inclinazioni assopite per anni.

 

Ed ecco riesplodere violentemente pulsioni ed emozioni che porteranno a mettere in discussione quelli che sino ad ora erano i punti cardine della sua tranquilla e stereotipata esistenza.

 

Ma per quelli come Leo c’è una possibilità di felicità e di comprensione al di là di un severo (ed ingiusto) giudizio sociale e dello sfruttamento?

 

“Ti amo, Joy. Questa non è mai stata una bugia. Però è arrivato il tempo per tutti e due di vivere nel mondo reale” dirà Nolan alla moglie in uno dei momenti clou della pellicola.

 

Bellissima, con l’arrivo della conclusione, la canzone finale “Goodbye Joy”, quasi a voler tramite quei bei suoni colorare di speranza quella presa di coscenza, che, come dice il protagonista, arriva solo dopo i sessant’anni.

 

Forse a volte è la vita stessa, o un incrocio di situazioni, fattori e stati d’animo che ci portano verso strade che forse non ci appartengono del tutto o comunque non sono quelle che davvero vorremmo per noi. La strada giusta può aspettare davvero prima di arrivare, se poi si ha il coraggio di iniziarla e percorrerla. Ma non è mai troppo tardi. Voto (da 1 a 10): 7.

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