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Il pretore

Regia di Giulio Base vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il pretore

di selfecce
10 stelle

Lavoro ormai da anni per valorizzare la memoria di Piero Chiara, di cui ho letto - e riletto - pressoché tutte le opere. Ciò può far capire quanto fossero alte le mie aspettative allorché udii che era in preparazione questa pellicola. Raccogliere l'eredità di Tognazzi, Risi, Lattuada era un compito gravoso... e con mia somma gioia Giulio Base NON l'ha raccolta. Del resto sono passati decenni: per usare un francesismo, imitare i summenzionati maestri sarebbe stata una cagata.

 

Il pretore pannofinesco è secondo me rispondente appieno a come il Chiara lo avrebbe delineato se avesse potuto intervenire sulla sceneggiatura: tappo brutto, miracolato dalla forza pubblica, ma sessualmente ultradotato - ogni riferimento alla realtà è casuale... o no? -, che fa smorfie e faccine a tutto andare. Senza dubbio è un personaggio farsesco e - perché no? - trash. Anzi, è questa la sua vitalità: smodatamente assetato di sesso, non fa nulla - o quasi - per nascondere lo schifoso essere che è. Tanto il suo potere giustifica tutto. Il regista si è sbizzarrito... e a buona ragione! Parlando del pretore (non più) di Cuvio, il mio parere è che la mano non è mai calcata abbastanza.

 

Il film è ben messo in scena: pittoresche ambientazioni (il Verbano è sempre un bel vedere...), costumi raffinati, trama perennemente in bilico tra comicità e tragedia. E' sì un tantino melodrammatico... ma cosa c'è di male? Del resto il film non avrebbe l'impatto che ha senza i brani lirici amorosi che fanno da tappeto musicale a tante scene.

 

Ma la cosa migliore è probabilmente la veracità del prodotto: nel Varesotto sono state reclutate centinaia di comparse, "d'ogni forma e d'ogni età", e tra di esse spiccano le comari che, confabulando in dialetto, sono il "sipario" di tutto lo spettacolo. Ma anche tutte le figurazioni, con la loro freschezza e innocenza, rendono il prodotto un vero spaccato di quella provincia che il Chiara amava dipingere nelle sue pagine.

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