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Settimo velo

Regia di Compton Bennett vedi scheda film

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La recensione su Settimo velo

di angelina
8 stelle


"La mente umana è come Salomè all'inizio della danza.
 Nascosta al mondo esterno da sette veli.Veli di pudore,timidezza,paura...La mente umana copre la sua nudità,per continuare a mantenere i suoi segreti."
(Dottor Larsen / Herbert Lom)

Una celebre pianista tenta il suicidio gettandosi nelle acque del Tamigi e quando si risveglia in una clinica psichiatrica,si chiude in un silenzio catatonico,senza collaborare con i medici che l'hanno presa in cura.
Lo psicanalista freudiano Dottor Larsen (Herbert Lom) decide,d'accordo con gli altri psichiatri,di sottoporla al trattamento dell'ipnosi,"per far cadere il settimo velo e scoprire che cosa c'è dietro."
Francesca Cunningham (Ann Todd) rievoca,in stato di dormiveglia,il suo passato.L'adolescenza segnata dalla morte dei genitori,la passione per il pianoforte,l'affidamento al ricco cugino di suo padre,"lo zio" Nicholas (James Mason) ,che dovrebbe prendersi cura di lei.
In realtà il suo tutore è uno scapolo claudicante,misogino e solitario che, fin dal primo incontro, la tratta con brusca sopportazione e malcelato fastidio.
Scoperto però il suo talento pianistico,si dedica completamente al suo perfezionamento,prima impartendole lui stesso lezioni di piano,poi iscrivendola al Royal College of Music,dove Francesca si distingue per la brillante capacità di apprendimento.Ed è proprio frequentando quella scuola,che,durante un'assenza prolungata del suo tutore,conosce e s'innamora di Peter (Hugh Mc Dermott),un musicista americano che vorrebbe sposarla.
Ma Nicholas stronca brutalmente la sua storia d'amore,costringendola a seguirlo a Parigi,dove proseguirà gli studi di pianoforte.
Passano sette anni e Francesca si esibisce per la prima volta in pubblico,riscuotendo un enorme successo.In poco tempo,diventa un'artista famosa e affermata,sempre sotto la guida severa e oppressiva del suo tutore.
Nicholas decide di farla ritrarre da Maxwell Leyden (Albert Lieven) ,un famoso pittore,e tra i due nasce una forte attrazione alla quale il suo tutore tenta invano di opporsi.
Fuggiti insieme,nel cuore della notte,i due innamorati hanno un incidente d'auto,da cui Francesca riporta lievi bruciature alle mani.
Risvegliatasi in ospedale con le mani bendate,la giovane donna subisce un grave trauma e si convince di non poter più suonare il pianoforte.Da qui il tentativo di suicidio e l'intervento dello psicanalista dottor Larsen,che riuscirà a far luce nel suo inconscio smarrito.
Da una brillante sceneggiatura di Sydney e Muriel Box (premiata con un Oscar),una affascinante incursione nel mondo del subconscio e dei tortuosi e oscuri segreti della mente umana.
Un melodramma di sapore gotico,che ha come fulcro narrativo il complesso e tormentato rapporto che lega la protagonista al suo tutore,un James Mason distaccato e misogino,ma in realtà morbosamente geloso della sua pupilla,verso la la quale nutre sentimenti ambivalenti,venati da torbide ombre di sadismo e di ossessione.Un ruolo che l'attore fa proprio con  una intensa e realistica interpretazione.
Memorabile la sequenza in cui Nicholas picchia con il suo bastone da zoppo le mani di Francesca che sta suonando il piano,dopo avergli annunciato che sta per lasciarlo e fuggire con Maxwell Leyden,di cui è innamorata.
Felicissimo esordio di Compton Bennet,con una produzione indipendente e a basso costo,che riscosse un grande successo e gli aprì le porte degli studios di Hollywood.
La particolare struttura a flashback della narrazione,enfatizzata dalla cupa e bellissima fotografia di Reginald H.Wyer,si dispiega alternando i successi della giovane pianista all'incombente atmosfera della grande e lussuosa dimora dove il suo tutore la opprime con una rigida e costante sorveglianza.
L'ammaliante colonna sonora di Benjamin Frankel (accreditato come Ben Frankel),accompagnato dalla London Symphony Orchestra,alterna alle sue composizioni,brani di Chopin,Mozart,Beethoven e parti del Concerto N.2 di Sergej Rachmaninov.
Eilenn Joyce (non accreditata) è la pianista che funge anche da controfigura per Ann Todd.
Un sontuoso melodramma,"una ricca,portentosa mistura di Beethoven,Chopin,Kitsch e Freud..." (Pauline Keel),un plot narrativo avvincente che intreccia sapientemente talento,passione e torbidi legami,sostenuto dalla ammirevole prova di James Mason,accanto ad una giovanissima Anne Todd,che regala al suo personaggio momenti di toccante intensità.

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