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Un weekend da bamboccioni 2

Regia di Dennis Dugan vedi scheda film

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La recensione su Un weekend da bamboccioni 2

di marcopolo30
1 stelle

Sequel del già modestissimo “Un weekend da bamboccioni” nel quale il protagonista Adam Sandler e i suoi tre sodali sembrano avanzare a caso in una pseudo-storia mal scritta e assolutamente mai divertente. VOTO: 1

Vidi il primo “Un weekend da bamboccioni” parecchi anni fa e ne conservo un ricordo parecchio nebuloso. O per dirla in maniera più chiara: non ne ricordo dettaglio comico alcuno, cosa che non depone certo a favore del film. Ricordo però che non mi piacque. Ora, realizzare il sequel di un film, in particolare di una commedia, che riesca a mantenersi sui livelli del film matrice è quasi impossibile, penso ad esempio agli ottimi “Una notte da leoni” o “Ti presento i miei” e ai suoi invece dimenticabilissimi epigoni. Ma se già parti da livelli modesti, ecco che un sequel sarà molto probabilmente un'aberrazione, uno scult annunciato. E infatti questo è esattamente quel che “Un week-end da bamboccioni 2” è. È l'Adam Sandler del cartellino da timbrare che t'aspetti e nulla più. È un film che parte malissimo, con la penosa scena (sia come idea sia come realizzazione digitale) del cervo che piscia in faccia al protagonista, e che se riesce nel corso dei seguenti cento minuti a non cadere ancor più in basso è solo perché lo zero assoluto era stato già toccato in avvio. Più in generale, l'idea che ho avuto di questo bolso sequel è quella di una serie di situazioni slegate o comunque solo artificiosamente raccordate alla meno peggio, senza insomma una vera storia da raccontare né una sceneggiatura degna di tal nome, e col protagonista e i suoi tre immancabili compagni di merenda (Chris Rock, Kevin James e David Spade) portati a zonzo tra una gag e l'altra -nessuna d'esse divertente- in attesa della mega festa finale in villa. Davvero il nulla più completo, fatta eccezione per la straordinaria bonaggine di Salma Hayek, davvero capace di resuscitare i morti, e la cui presenza rappresenta l'unica nota lieta in un'operazione infelice che sarebbe stato meglio lasciare nel cassetto.

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