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300: L'alba di un impero

Regia di Noam Murro vedi scheda film

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La recensione su 300: L'alba di un impero

di giurista81
7 stelle

Sequel all'altezza delle aspettative del primo capitolo. Zack Snyder (alla produzione e alla sceneggiatura) lascia la regia a un emulo che ne ricalca stile e approccio con i continui rallenty, la distorsione sonora e le improvvise accelerazioni per enfatizzare i colpi di spada e gli assalti arrembanti dei soldati. Aumenta di gran lunga la violenza e persino la carica sessuale. Oltre ai combattenti (qua ateniesi) a petto nudo con addominali scolpiti, vi sono molti topless femminili e una scena di sesso (forse la migliore sequenza del film) alquanto focoso tra Sullivan Stapleton ed Eva Green (pure lei in topless). Punto di forza sono le interpretazioni (notevole la sadica e eroticissima Eva Green) e i combattimenti, in parte ripetitivi, che si spostano dal corpo a corpo sulla terra ferma al conflitto navale, con un piglio ultra grandguignolesco e pirotecnico (scene di fiamme ed esplosioni stile U-Boot 96). Brutte le sequenze finali (sia per realizzazione, in rigorosa computer grafica, che per verosimiglianza) con Temistocle che salta col cavallo da un'imbarcazione all'altra, tra fiamme e sciami di frecce che solcano il cielo. Al di là di questo, il ritmo serrato offre la garanzia di tenere viva l'attenzione degli spettatori alla distanza.

Teste decapitate, arti mozzati e moncherini che spruzzano sangue tipo Kill Bill (in computer grafica) sono la cifra stilistica della pellicola, che segue la via della messa in scena e della fotografia alquanto tenebrosa e volutamente artificiosa del primo capitolo. Intere sequenze sono palesemente girate in green screen con un effetto delle luci non proprio calibrato e alcune fasi tutt'altro che realistiche. La storia, in sé e per sé, è al servizio delle battaglie (e non, come dovrebbe essere, viceversa), con la conseguenza di rendere abbastanza scarsi i contenuti intellettuali. In buona sostanza siamo alle prese con un film di puro intrattenimento, piuttosto violento, in grado di centrare l'obiettivo che si era prefissato, grazie soprattutto al sexy appeal di Eva Green (vera protagonista dell'episodio, pur se nei panni dell'antagonista) e al budget che ha permesso di abbondare di action impolpando un soggetto piuttosto ridotto all'essenziale. Divertente. Piacerà ai cultori del pulp.

 

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