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Il quartiere dei lillà

Regia di René Clair vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il quartiere dei lillà

di angelina
8 stelle


Amici fraterni,Jou-jou (Pierre Brasseur) e l'Artista (George Brassens) vivono alla periferia di Parigi,nel vecchio quartiere dei Lillà e ogni mattina si danno appuntamento al caffè di Alphonse (Raymond Bussières) dove Jou-jou cerca di farsi una bevuta a sbafo mentre l'Artista canta le sue poetiche chansons,accompagnandosi con la chitarra.
Jou-jou,segretamente innamorato della deliziosa Marie (Dany Carrel),figlia del proprietario del caffè,è un" buono a nulla" dal cuore tenero e generoso,che passa le sue giornate in compagnia della bottiglia,mentre la vecchia madre e la sorella tirano a campare con il loro banchetto di abiti usati e cianfrusaglie,lamentandosi e brontolando del suo far niente.
Ma una mattina,un inatteso trambusto scuote il ritmo sonnacchioso dei Lilas.La polizia irrompe nel quartiere e nelle case per dare la caccia a un pericoloso malvivente che ha fatto un colpo e poi è riuscito a scappare.Si tratta di Pierre Barbier (Henri Vidal), giovane bello,elegante e spavaldo,molto popolare nei quartieri malfamati di Montmatre,che trova rifugio proprio nella casa dell'Artista,obbligandolo con la pistola e nasconderlo in cantina.
Barbier è malato e febbricitante e,superato il primo attimo di smarrimento,nei due amici prevale il buon cuore e la solidarietà.Jou-jou lo prende in simpatia,lo circonda di cure ed attenzioni,gli si affeziona,convinto di aiutare un amico in difficoltà, e per lui trascura persino l'Artista,un pò perplesso da tutti questi riguardi per un pericoloso rapinatore, ricercato da tutta la polizia.
Ma per lasciare Parigi,dove è braccato,Barbier ha bisogno di soldi e all'insaputa di tutti riesce a conoscere Marie,che scoperto il nascondiglio e affascinata dalla fama di Pierrot (così lo chiama affettuosamente Ju-ju),gironzolava continuamente nei pressi della casa.
Barbier seduce la giovane e ingenua Marie,le promette di portarla via con sè in un paese lontano e la convince a sottrarre dei soldi dalla cassa di suo padre.Si daranno appuntamento a Marsiglia,per poi fuggire insieme.
Sorvegliata dal padre,Marie è costretta a  consegnare il denaro proprio a Jou-jou,che nel darlo a Barbier scopre che il suo amico "Pierrot" si è servito di lui e adesso vuole farsi gioco anche della ragazza e abbandonarla.Quando arriverà a Marsiglia,Marie non troverà nessuno ad attenderla.                La cocente delusione e il tradimento della fiducia di Marie fanno perdere la testa a Jou-jou che decide di vendicarla.Sarà ancora una volta l'Artista,amico fedele e generoso,a confortarlo,ma per Jou-jou il dolore dell'inganno sarà irreparabile.
Il film si apre e si chiude con la stessa melanconica ripresa:in un mattino grigio e nebbioso due donne spingono a fatica un carretto di abiti usati e cianfrusaglie.
Nel vecchio e sonnacchioso Porte de Lilas il passaggio del cinico e affascinante Barbier non ha lasciato traccia,tranne che nel cuore ferito di Jou-jou e di Marie.Tutto si ricompone, in questo piccolo mondo sempre uguale a se stesso,mentre le poetiche canzoni di George Brassens ("L'Amandier","A bois de mon couer","Le Vin"....) fanno da bellissimo commento musicale a questa melanconica ballata.
Nel suo terzultimo lungometraggio,liberamente ispirato al romanzo La grande ceinture di Renè Fallet,Renè Clair sceglie di far rivivere con evocativa nostalgia la vecchia Parigi della sua giovinezza,velata da un'ombrosa malinconia e da un'amara riflessione sul valore dell'amicizia.
Bellissimo e struggente ritratto di un mondo perduto,Porte de Lilas si avvale della splendida scenografia di Leòn Barsacq (che ricostruì in studio il vecchio quartiere) e della incisiva fotografia di Robert Le Febvre,mentre attorno agli ottimi Pierre Brasseur,George Brassens e alla deliziosa Dany Carrel,si muovono numerosi e vivaci personaggi di contorno,ripresi con sapiente cura e finezza psicologica e con un'ombra lieve di poetico lirismo.

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