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Polyester

Regia di John Waters vedi scheda film

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John_Nada1975

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La recensione su Polyester

di John_Nada1975
7 stelle

"Oggi per essere davvero anticonformisti non basta dire di essere gay. Ci vuole ben altro."

John Waters, 2020

 

Dexter Samson/Elmer Fishpaw:- "I miei film, contribuiscono a limitare gli stupri."

 

"Perché devo pagare 5 dollari per andare al cinema e vedere delle persone sullo schermo come Jill Clayburgh e John Belushi? Posso vederle già da McDonald's. Io se vado al cinema voglio vedere sullo schermo uno come Tab Hunter."

John Waters, 1980

 

 

In questa epigrafe ci potrebbe essere contenuta tutta l'essenza e il contenuto(parola che probabilmente farebbe orrore allo stesso Waters), di una intera carriera registica e di intenti, della quale questo film rappresenta forse il suo "manifesto" perfetto, un compimento a metà strada tra i film a bassissimo costo e di "mezzanotte", underground ma dal culto internazionale degli anni '70, e un primo ingresso in un cinema maggiormente di "confezione" e dalla lavorazione "normale"(produce pur sempre la allora anticonformista New Line di Bob Shaye), senza perdere in realtà ancora un grammo della portata di attacco ad ogni cosa ed elemento che rappresentano le balle dei conservatori, come dei "finti oppositori" ad un certo stato delle cose.

Tanto che colpisce la difesa della gravidanza della figlia degenere da parte di una superba e dai tanti registri, dietro l'apparenza di comico demenziale Francine/Divine, che vuole andare ad abortire per continuare a divertirsi e sculettare, e la più prevedibile visione grottesca, irriverente al massimo eccesso possibile, satirica, degli aggressivi manifestanti antiabortisti, come delle suore attiviste per la "difesa della giovane", come si diceva un tempo.

Ogni elemento e dettaglio, anche scenico, è proteso come dicevano lo stesso Waters e Harry/Divine, a ottenere il massimo effetto comico e oltraggioso senza formalismi di sorta verso nessuno. Ancora non era stato abbracciato come poi accadrà con lo scaduto al confronto "Grasso è bello", il discorso stereotipato e il conformismo delle rivendicazioni gay e dell"'inclusività" contro tutte le "discriminazioni", che oggi è anche sulla bocca dei cinquenni.

Forse sarà già implicito in "Polyester", ma appunto è più camuffato e non "didattico",  in una forma ancora alla ricerca della scena apertamente corrosiva e demolitoria di ogni convenzione piccolo-borghese, della scontatamente detta "American way of life".

Di cui ogni possibile fondamento da utopia, da sogno, è corrotto in particolare per la casalinga protagonista Francine, in un incubo surreale e alle massime vette del grottesco cognizzabile.

Clamoroso in tal senso il di lei marito totalmente amorale e fedifrago, con segretaria- amante spazzatura umana Mink Stole, watersiana della prima ora-, imprenditore dei cinema porno(con in cartellone l'imperdibile titolo "My Bush Burn"), che è la chiave di volta di ogni disgrazia che capita alla povera grassissima protagonista- tare familiari dei due figli a parte-, fino all'irresistibile finale ad "happy end", grazie all'intervento come spesso accade nel film risolutore, della sua unica sincera amica interpretata dalla grandissima Edith Massey. 

Ex donna delle pulizie miliardaria per vincita, con autista- Ambrogio, e sposo.

Già nelle definizioni della di lei nominata, da parte della degenere e con Dio solo il denaro a ogni costo e a spese sempre della figlia, ovvero la madre di Francine, si racchiude tutto il senso dell'operazione, e certamente l'odio di Waters per la mentalità borghese. Che concepisce anche i rapporti familiari e amicali, sentimentali, come mercantili e votati unicamente all'interesse, alla falsa rispettabilità del proprio censo socioeconomico, senza dovere mischiarsi con altre classi subalterne e non acculturate.

Quindi discorsi molto aggressivi e in una certa misura pure amaramente veritieri, sotto la presentazione di una commedia demenziale fatta soltanto per divertire.

Straordinario il testo e il tema sui titoli di testa del cantante e ex divo del cinema americano "classico" anni '50-'60 Tab Hunter(le scene di seduzione "flou" e al rallentatore pure per prati e ruscelli, fanno pensare un pò ad una analoga, del maresciallo Giraldi con una grassona nera a New York, anche lì per interesse), oltre che il suo personaggio di stallone- gigolò amorale, delinquenziale- criminale, che quasi non uccide Francine e distrugge la sua famiglia.

Hunter che era omosessuale come Hudson, e dovette sempre per questo "coprirsi" dagli scandali e dalle riviste di giornalismo sensazionalistico, nella Hollywood anni '50-'60, proprio dopo questi film fu uno dei primi ad uscire allo "scoperto".

 

John Nada

 

 

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