Regia di William Wyler vedi scheda film
c'è un macellaio con un nome tedesco, daltronde la guerra non è lontanissima, che nonostante sia stato radiato dall'albo dei medici pare continui ad esercitare visitando le donne incinte e rendendole in fin di vita e facendo pure sparire i bimbi. il film di wyler si svolge tutto in un commissariato e quasi tutto in una stanza sola. l'introduzione al nostro eroe è lunga. lo si aspetta con bramosia e poi finalmente eccolo. uomo tutto d'un pezzo, forse troppo. col bel viso scolpito di kirk douglas e il fisico atletico che farebbe innamorare le ragazze in cerca di marito anche quelle un pò stagionatine come me. un ordinaria giornata di lavoro in un commissariato che però si trasformerà in una discesa agl'inferi personale per il nostro bell'eroe. wyler è immenso nel delineare ogni personaggio anche il più marginale. ogni tassello serve a formare quel mosaico di mirabile perfezione e fluidità. il minimo movimento come quello del poliziotto che tutte le volte alza il piede per parare lo sportellino a molla che viene aperto e altrimenti gli si schianterebbe contro le gambette. i personaggi che servono ad alleggerire la situazione che di mano in mano diventa sempre più pesante, come la ragazzina un pò sempliciotta interpretata dalla lee grant, il ragazzo che tornato dalla guerra ha commesso la sciocchezza, il ladro charlie strepitoso nell'interpretazione del suo performer. su tutti il fantasma di questo dottore che una volta palesatosi, sembra seminare il suo insidioso veleno come l'occhio che tutto vede di tolkien. niente sarà più come prima e il personaggio di douglas conoscerà un pò di umana comprensione solo alla fine della nostra serratissima storia. un dio che possa aiutarci dove non riusciamo ad aiutarci da noi stessi.
splendido in questo ruolo dove riesce a raggiungere corde recitative finissime per sottolineare la discesa in un orrore dal quale credeva di essere separato da una bolla di rettitudine.
meravigliosa nel suo esprimere il dolore sempre sull'orlo di spezzarsi come un cristallo. poi però sa anche essere decisa a non soffrire oltre il dovuto. perchè nessuno se lo merita. pericolosa somiglianza con la begman
se non sbaglio era lo stesso caratterista di la chiave di vetro con ladd. splendido là , ottimo qua. il lato umano del poliziotto a ridosso di un lutto di guerra.
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