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Pietà per i giusti

Regia di William Wyler vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Pietà per i giusti

di Dany9007
8 stelle

Il 1951 sembra un'annata in cui Kirk Douglas si impegna tra due pellicole di primissimo rilievo, insieme a Pietà per i giusti è protagonista del superbo L'asso nella manica sotto la direzione di Billy Wilder. In entrambe sembra impegnarsi, coraggiosamente, ad interpretare personaggi ben lontani dai canoni "positivi" delle star hollywoodiane e che per un "astro nascente" nel mondo del cinema, dimostrano una straordinaria intraprendenza ed una volontà di mettersi alla prova, per nulla banali. Proprio Douglas negli anni '70 parlerà di alcune discussioni avute con John Wayne in merito alla teoria di quest'ultimo di "confortare" il pubblico con un personaggio che gli offra delle certezze, rispetto alla volontà di Douglas di gettarsi in ruoli sensibilmente differenti tra loro e con personaggi altrettanto "duttili", da Van Gogh a Spartacus passando per l'umano colonnello Dax di Orizzonti di gloria. Ma tornando al film, qui vediamo una vicenda svilupparsi interamente tra le mura di un commissariato di polizia ove, in una giornata come tante, l'integerrimo ispettore McLeod vede vacillare ogni sua certezza: il tentativo di arrestare il medico radiato Schneider, che conduceva pratiche abortive illegali non sta andando in porto e l'approccio violento che McLeod ha verso questo indagato (così come con tutti gli altri) lo stanno conducendo a dei provvedimenti disciplinari. Ma l'avvocato di Schneider sembra avere un asso nella manica, che riguarda proprio la moglie di McLeod. La scoperta che la moglie anni prima fu paziente proprio del medico in questione porta quindi McLeod a dover rivedere le proprie convinzioni e si dimostrerà incapace di accettare una zona grigia tra il bene ed il male, così come sarà incapace di riconoscere il vero amore da parte della propria moglie. 

Con uno stile teatrale, il film si sviluppa infatti tra gli uffici del commissariato e nell'arco di una sola giornata, Wyler approccia temi anche abbastanza scottanti per l'epoca (è difficile immaginare all'epoca le difficoltà degli sceneggiatori nel dover narrare argomenti "scabrosi" senza poter esprimere trasparentemente certi concetti, la parola "aborto" non viene pronunciata) e riesce a tratteggiare con il personaggio di McLeod una sorta di moderno Ispettore Javer, con cui condivide la tenacia, la rettitudine ed anche il triste destino. Fanno da contraltare dei personaggi un po' più scontati, come il poliziotto dal cuore d'oro che ricorda il figlio eroe di guerra, ma forse alcune concessioni erano imposte dalle logiche delle produzioni dell'epoca. 

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