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Viaggio sola

Regia di Maria Sole Tognazzi vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Viaggio sola

di zombi
8 stelle

quanto mi è piaciuto l'ultimo film della tognazzi. insieme a cotroneo e alla marciano, tognazzi è riuscita a creare una commedia amarognola come omaggio d'amore alla margherita nazionale. più che una lettera, un messaggio vista la brevità(e io avrei azzardato una manciata di minuti in più per risolvere il personaggio di accorsi che mi sa di lasciato un pò lì)ma un messaggio chiaro che tra l'altro adesso come adesso ha lasciato anche un segnetto. irene visita gli hotel più esclusivi della terra, quelli che a stelle si fermano a 5 perchè il firmamento finisce lì!, e li giudica secondo gli standard che millantano e che fanno pagare. viaggia sola e il suo mestiere lo fa bene e difatti è temuta. una volta tornata a casa però l'aspetta una grande casa di design completamente vuota come una stanza di museo in attesa di essere allestita. ha una sorella(fabrizia sacchi bravissima)che insieme al marito(tognazzi un pò troppo dimesso)suona in un'orchestra e due nipotine che adora e da cui crede di essere adorata oltre misura. in più c'è andrea(accorsi)"l"'ex fidanzato con cui ha instaurato un bellissimo rapporto d'amicizia. tutto sembra filare liscio, irene è conscia del suo stato di privilegiata solitaria che vive negli hotel più belli del mondo, ma ostaggio del tempo altrui quando torna a casa. le domande del questionario che irene si pone quando visita un cinque stelle, sono domande che si trasferiscono a se stessa man mano che si rende conto di come è la sua vita, ma che anche lo spettatore in una sorta di transfert silenzioso piano piano si sente quasi in dovere di porsi e a cui rispondere. la nostra margherita è costretta a darsi delle risposte ben precise, agli standard che lei stessa obbliga gli altri ad osservare e dopo un mancata notte d'amore da sherazade, un week-end con le nipotine e il decesso improvviso di una scrittrice conosciuta a berlino(lesley manville), per presentare il suo libro sulla società ipersessualizzata che non è più in grado di riconoscere l'intimità nei rapporti, la costringe a fare i classici conti con se stessa. margherita, tabagista irredenta, è splendida nei suoi vestiti da lavoro da professionista indefinita  e con accorsi e la sacchi compone dei bei duetti. in più le belle musiche di gabriele roberto accompagnano le trasferte di irene come un commento necessario al lusso di un film non nuovo, ma generoso nel donarsi con ironia e per certi versi metters(t)i a nudo. 

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