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La forza bruta

Regia di Carlo Ludovico Bragaglia vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La forza bruta

di mmciak
8 stelle

"La forza bruta" diretto nel 1940
da Carlo Ludovico Bragaglia,
devo dire che mi è piaciuto.

La storia racconta che Nell lavora
nel padiglione "La Sirena" e interpreta
quest'ultima in un parco
giochi,ma insoddisfatta,scappa
inseguita dall'impresario.

In quel momento incontra Bob
un omone forte dal cuore tenero,
che l'aiuta e la prende con se
a lavorare.

Però un giorno incontra Fred
che rimane impressionato dalla
sua elasticità di movimento,
e la fa scritturare per un Trapezio
nel circo.

Ma lei accetta solo se prede Fred
e il giovane amico e il proprietario accetta.

Succede che Fred si innamora di
Nell con la gelosia della sua ex,
e si scatenano ripicche,ma però
dietro c'è Bob che sopporta a
fare il pagliaccio che è innamorato
anche lei di lei,anche se più giovane.

Il Film prodotto dalla Lux Film,
è il 17° Lungometraggio di
Carlo Ludovico Bragaglia,
regista molto attivo in quegli anni,
e questa volta ci regala una Commedia
drammatica in ambito circense
molto affascinante e ritmato,
liberamente ispirato alla commedia teatrale
spagnola:"La Fuerza Bruta" di Jacinto Benavente.

Infatti non confondete il titolo con
un Film d'azione o gangsters perché
questo non è per niente,ed è semplicemente
una Commedia in toni drammatici,
e a sprazzi molto melò.

Il regista incentra tutto su Nell,
che insoddisfatta del suo lavoro,
scappa e incontra il forzuto Bob,
e lo disegna come un personaggio
innocente e ingenuotto e che non
ha un bel passato ma che è una
sognatrice interpretata dalla splendida
e tenera Maria Mercader,Attrice di origini spagnole,
molto amata in Patria e anche in Italia e futura
moglie del grande Vittorio De Sica.

Invece Bob,che poi è segretamente
innamorato di Nell,nonostante sia
molto più grande di lei e sopporta tutto
pur di un suo gesto di affetto e quando
sa che è innamorato di Fred accetterà
la cosa in maniera paterna,ed è interpretato
da Juan de Landa.

Poi c'è Fred,il trapezista che si innamora di
lei e sembra che vive un sogno,
ma lui è l'uomo sicuro di se stesso,
che gli sembra stare in paradiso,
con la sua Ex che mette zizzanie,
interpretato da un giovane e già
promettente Rossano Brazzi.

Insomma il tutto è molto ritmato,
e con scene divertenti,come quando
il cane ruba la salsiccia,ed è orchestrata
molto bene come costruzione scenica,
come poi tutto il complesso,
e con una splendida Fotografia
in bianco e nero di Rodolfo Lombardi.

Però devo dire che affascina molto
l'ambiente del Circo e quello che
c'è dietro le quinte con i veleni
in continuazione,poi mi ricorda "Freaks"
di Tod Browning,anche se è un altra
cosa come pellicola.

Il regista però non chiude la scena
quando c'è l'impresario precedente
di Diana,L'imbonitore al padiglione "La Sirena"
che si presenta impugnando il vecchio
contratto non rispettato,che però dopo
aver raccontato la storia nel come
l'ha incontrata e tirata su dal niente
interpretato da Ernesto Bianchi,
che poi sparisce e non si sa più
niente.

Un altra cosa che un pò stona e
il tono melò,tra i due protagonisti
che cade a tratti nel banale,
ma azzecca talmente bene le atmosfere
che si passa sopra.

Ma fa ridere per i continui battibecchi del
direttore del Circo con i suoi dipendenti,
che se approfittano della cosa.

Da segnalare la buona direzione
degli Attori dove figurano
anche:

Germana Paolieri-Olinto Cristina-
Pina Renzi-Sergio Tedesco-Claudio Ermelli-
Ugo Sasso-Cesare Polacco-Diana di San Marino-
Cesare Fantoni-Adele Garavaglia e il mitico
Ernesto Calindri,nel ruolo di uno spettatore in platea.

Invece nel reparto tecnico oltre alla già
citata Fotografia di Rodolfo Lombardi,
le belle musiche Giulio Bonnard
e le scenografie di Gastone Medin,
che rendono una buona messa in scena.

In conclusione un buon Film
tra i migliori di Bragaglia,
che affascina per l'atmosfera
per l'ambientazione e la
messa in scena,e ti innamori
dolcemente della ingenuità
della protagonista e del rapporto che
ha con Bob,dove nel discorso
di Fred ormai disincanto e
depresso per un lavoro perso,
è paterno e lo incita a non smettere,
con un discorso che c'è di più
dietro "La forza bruta" che è commuovente,
con un "Happy End" dietro l'angolo,
ma ormai il più è fatto.

Il mio voto: 7.        
   

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