Regia di Elio Piccon vedi scheda film
Aniello è in carrozzina, vive con la moglie Neleta in un'abitazione miserrima di un paesino del sud Italia. I due litigano spesso e l'handicap dell'uomo è la causa principale di tante frustrazioni. Finchè una sera esplode l'alba atomica.
Aniello e Neleta appartiene alla piccola parte di cortometraggi di fiction girati da Elio Piccon fra la fine degli anni Sessanta e l'inizio dei Settanta. Undici minuti nei quali l'autore sfodera argomenti per lui nuovi su un impianto decisamente consueto per il suo cinema: in uno scenario di desolazione e miseria, personaggi che parlano con un forte accento del sud sono travolti - ed ecco l'elemento di assoluta novità - da un'esplosione atomica. Il neorealismo che si fonde con la fantascienza, il verismo amalgamato con una spiccata visionarietà: è naturale sia che Aniello e Neleta costituisca un titolo decisamente atipico all'interno di qualsiasi filmografia, non solo in quella di Piccon, sia che la sua riuscita non sia stata affatto buona. A complicare la faccenda c'è soprattutto la scarsità di mezzi a disposizione, ma anche le scelte di regia non sembrano essere le migliori, quantomeno per rendere il catastrofico finale suggestivo e comprensibile a dovere; in definitiva, non uno dei lavori più memorabili per il cineasta di origine ligure. 5/10.
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