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The King of Pigs

Regia di Sang-ho Yeon vedi scheda film

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La recensione su The King of Pigs

di Atreides
8 stelle

"Se non vuoi essere una nullita devi diventare un mostro"

 

The King of Pigs è il lungometraggio d'esordio di Sang-Ho Yeon, diventato poi celebre nel 2016 per aver diretto Train to Busan ovvero uno di migliori zombie movie della storia recente. Si tratta di un film d'animazione minimale dal punto di vista tecnico, che possiede un character design rozzo, dei fondali semplici, dai colori netti e decisi, privi di sfumature. Un minimalismo grafico che non fa che accentuare lo squallore e la cupa disperazione della narrazione. 

Si parte da un trentenne, che andato in bancarotta uccide la moglie e, in seguito rintraccia un suo vecchio compagno delle medie con cui non parla da quindici anni per rievocare i tempi della scuola e rivelare un segreto a lungo taciuto. La rievocazione del passato è priva di qualsiasi romanticismo e senso di nostalgia, sono anni squallidi, segnati da un continuo ingoiare merda. Gli studenti infatti erano divisi in due gruppi con tacito accordo degli insegnanti, cani e maiali, i primi, figli di ricchi, potevano fare ciò che volevano e sottoporre i secondi, figli di proletari, a ogni genere di sevizia. A scuola però, arriva un maiale che non è disposto ad accettare la sua condizione.

 

The King of Pigs è segnato da un disperato fatalismo e dall'idea che per sconfiggere il male ci voglia un male ancora più grande, saremo sempre divisi in cani e maiali, o mostri o nullità. Un film che mette davvero a disagio e che colpisce ripetutamente e senza pietà.

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