Regia di Joseph Kosinski vedi scheda film
Due trame che si compenetrano, in un effetto mosaico che si manifesta in modi differenti a seconda di come lo si guarda, con un ritmo che, lentamente, si sposta dal macro di una Terra abbandonata a se stessa, al micro della fragile esistenza dei personaggi che lo abitano.
E allora perché non abbandonarsi ai sali e scendi dal cielo alla terra, dalla terra al cielo, dove il protagonista esce e poi torna a casa, quasi come negli scenari da middleclass del nostro immaginario anni ‘60?
Perché non ammirare la magnificenza degli scorci, creati da un incontro tra fotografia e computer grafica che da solo vale il film?
Perché non lasciarsi trasportare da un racconto dove, in un arco breve rispetto all’intera durata, le premesse e i presupposti sono capovolti, concedendo quell'effetto sorpresa, nonostante tutte le abbondanti citazioni, sempre cercato dagli amanti del genere?
Perché non cogliere positivamente i tratti di un Terminator o di un Blade Runner, o di qualche opaco richiamo a 2001: Odissea nello Spazio, o di un fumetto mai dimenticato come L'Eternauta di Oesterheld e Solano López?
Ecco, è ciò che ho fatto. E mi sono divertito.
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