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Naked Blood

Regia di Hisayasu Sato vedi scheda film

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La recensione su Naked Blood

di undying
6 stelle

Horror giapponese che oscilla tra lirismo, poetica pietà e cinico splatter. Opera diventata di culto, frutto del buon lavoro di Hisayasu Satô, un outsider dell'eccesso pressoché sconosciuto in occidente ma con alle spalle una filmografia (1985 - 2018) di tutto rispetto.


locandina

Naked Blood (1996): locandina

 

La dottoressa Yuki (Masumi Nakao) sottopone tre ragazze volontarie ad un farmaco sperimentale contraccettivo, senza immaginare che il figlio Eiji (Sadao Abe) ha alterato il siero con un ritrovato di sua invenzione: il MySon. Eiji è rimasto legato alla figura paterna, prematuramente perduta, uno scienziato ossessionato dall'idea della vita eterna e si sente in qualche modo in obbligo nel procedere con gli studi del genitore. Nelle intenzioni di Eiji, l'effetto del ritrovato dovrebbe scatenare endorfine nel cervello, aventi finalità antidolorifica. Trascorse quarantotto ore dall'iniezione, Eiji spia le ragazze per verificare l'effetto del siero. Le conseguenze sono però tragiche dato che due delle tre cavie, provando piacere dopo essersi procurate lievi ferite, si autoinfliggono lesioni corporali irreversibili, sino ad arrivare alla morte.

 

"La vita è luce. Che si tratti della luce di una candela o di una fusione nucleare. Diventeremo luce mentre siamo diretti verso la fine dello spazio. Attraverseremo il tempo e lo spazio, diretti verso il regno della luce."

 

"Volevo creare un farmaco per la felicità eterna. Così che il dolore diventa gioia e la tristezza diventa felicità." (Eiji)

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Naked blood: scena

 

Splatter: naked blood è uno, tra i tanti, titoli giapponesi diventato di culto anche in occidente. A differenza di quello che però ci si potrebbe immaginare non è lo splatter il tema portante del film. Le scene oltraggiose, che comunque non mancano, appaiono dopo solo cinquanta minuti e sono molto ben realizzate, al punto che ancora oggi lasciano sorpresi per il realismo: aghi che attraversano le carni, la recisione di un capezzolo o, davvero impressionante, l'estrazione di un bulbo oculare. Ma Hisayasu Satô - all'attivo con ben 63 regie, tra le quali cose estreme tipo Lolita vibrator torture (1987) o Pervert ward: S&M clinic (1989) - è regista dalle forti potenzialità e riesce a tradurre efficacemente in immagini la malinconica sceneggiatura di Taketoshi Watari che punta a descrivere lo stato di sofferenza (dovuto alla "mancanza" paterna) vissuto dal giovane protagonista Eiji (etimologicamente, "figlio dell'eternità"). Grazie anche alla buona capacità di sintesi, Satô riesce a comporre un mosaico talvolta astratto (è presente un visore di realtà amplificata ante litteram) e di difficile inquadramento.

 

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Naked blood: scena

 

Per un pubblico non abituato al cinema orientale il soggetto può infatti apparire poco coerente ma a rendere fruibile il prodotto anche alle nostre latitudini è la scelta dell'autore di limitare i dialoghi (ridotti ai minimi termini) per puntare a comporre un film visivamente intrigante. Pervaso da un costante velo di malinconia, Naked blood oscilla dunque tra crudezza e dolcezza, realtà e fantasia, gioia e sofferenza, morte e vita. Uno sguardo allucinato sull'utopia di un giovane scienziato, orientato ad azzerare il dolore nell'essere umano, convertirlo in piacere e donare al prossimo la possibilità di raggiungere, idealmente, uno stato irreversibile di felicità. Pellicola filosofica dunque, più che splatter in senso stretto, frutto della fantasia e dell'ingegno di un regista che con cinico realismo sottolinea come a prevalere prima o poi, in un ipotetico contrasto tra piacere e dolore, in ogni individuo è uno stato quasi perenne di disperazione e sofferenza che può trovare conclusione solo nell'abbraccio della morte.

 

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Naked blood: scena

 

"Ma chiunque abbia avuto un dolore così grande da piangere fino a non avere più lacrime, sa bene che ad un certo punto si arriva a una specie di tranquilla malinconia, una sorta di calma, quasi la certezza che non succederà più nulla." (C.S Lewis)

 

F.P. 20/02/2021 - Versione visionata in lingua giapponese (durata: 77') 

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