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Les fruits de la passion

Regia di Shûji Terayama vedi scheda film

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La recensione su Les fruits de la passion

di ezio
5 stelle

Cinema orientale debolmente sado-masochistico,tra il surreale e il sesso esplicito.

Per dimostrare la sua dedizione al dispotico sir Stephen (Kinski) la giovane "O" (Illiers) accetta di lavorare in un bordello di Hong Kong,poi si innamora di un giovane orientale ,riconquistando la liberta'.Il regista Terayama (anche poeta,saggista e drammaturgo) riesce a costruire un'opera visivamente suggestiva ,perfino opulenta ,con un occhio attento al colore e alla composizione dell'immagine.Inoltre non si vergogna di inserire ,tra una frustata e l'altra ,un sottotesto politico e di classe ,assai in evidenza,collocando il bordelllo in un quartiere povero ,di disperati pronti alla ribellioneIl tutto puo' sembrare anche banale,ma funziona e non ha nulla da invidiare ai mondi nascosti di alcune pellicole sul crimine uscite negli anni sessanta.Certo si toccano scene surreali e curiose,ma e' innegabile che un Kinski (che sventola sempre un ventaglio) cosi' eccessivo e lascivo non si era mai visto.In alcune scene di sesso esplicito (vicino all'hard) c'e' il forte dubbio che si dia da fare senza controfigure o amenita' del genere.Controllate per avere conferma....la pellicola e' consigliata a chi ama un certo cinema orientale...e ovviamente agli estimatori dell'indimenticabile Klaus Kinski.Sufficente.

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