Regia di J. Stephen Maunder vedi scheda film
Sequel dell' ARTIGLI DI TIGRE di 4 anni prima con gli stessi attori e gli stessi personaggi, seguirà un terzo capitolo con Loren Avedon. La storia non mi ha convinto molto in quanto l' impronta fantastica non si inserisce bene nel resto del contesto, inoltre ci sono diverse trrovate che sembrano un po' improvvisate. La trama vede i due poliziotti del primo film, interpretati da Jalal Merhi e Cynthia Rothrock, indagare sugli omicidi di numerosi maestri di arti marziali a New York, i cui cadaveri presentano ferite simili a graffi di tigre. Il sospettato è un killer a piede libero, interpretato da Bolo Yeung, che è così catturato e arresatto. Viene però fatto evadere dagli uomini al servizio del fratello, un ricco signore del crimine della Chinatown di San Francisco. Questi catturano anche i due poliziotti e costringono Merhi a prendere parte a una specie di torneo tenuto nei sotteranei della città. Coi poteri mistici dei 4 finalisti si dovrebbe aprire un portale temporale del Capodanno cinese. I combattimenti di arti marziali mostrati sono senza dubbio notevoli grazie anche alle comparse in grado di spettacolari acrobazie, il risultato però non è entusiasmante. Il ritmo soffre di diversi cali e il film fatica a decollare. L' azione non manca ma resta confinata negli stereotipi del genere senza alcuna trovata originale, finendo quindi per essere l' ennesima copia dei primi film con Van Damme come KICKBOXER-IL NUOVO GUERRIEORO e SENZA ESCLUSIONE DI COLPI. Il cast poi non è dei miei preferiti: il francese Jala Merhi e Cynthia Rothrock sono atleticamente bravi ma come attori non mi piacciono molto, in pratica il presonaggio più carismatico è quello di Bolo Yeung, appunto quasi uguale a quello del cattivo in SENZA ESCLUSIONE DI COLPI. Non inguardabile ma solo per appassionati del genere
Non male ma preferisco altri attori
Ottima, attribuisce un buon spessore al personaggio
Discreta, qui comunque non ha molto spazio
Poco più che un cameo nel finale
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