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La madre

Regia di Andres Muschietti vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La madre

di zombi
8 stelle

CHI NON HA VISTO IL FILM, NON LEGGA QUESTA RECENSIONE!!!!!c'era una volta.... cosa c'è di meglio di un film horror, o de paura, o ansiogeno o come caspita lo si voglia chiamare che inizi con il mitico "c'era una volta" di tante favole anche solo immaginate?... secondo me, niente! ancora più appagante(;-P)che un film di paura, faccia finalmente paura e dall'inizio alla fine. ma la cosa che ancora di più appaga(ovviamente cinematograficamente parlando)è che il regista,partendo da un suo corto, sia riuscito con l'aiuto degli altri sceneggiatori di sviluppare una trama che evolva dall'horror della storia di fantasmi al dramma che si avvicina al lacrima-movie, senza solleticare il comico involontario. muschietti, con l'accorta produzione di del toro, affronta le paure ancestrali del buio, del bosco e del babau nell'armadio inchiodando la curiosità dello spettatore(a almeno la mia)fino alla fine. di solito questi film partono bene e poi si sbrodolano nella seconda parte facendo della confusione, degli effettacci visivi e sonori per arrivare magari ad un twist finale che delude inevitabilmente. quando si nota che qualcuno cerca di cambiare le cose e di non riproporre all'infinito la formuletta solita, fa proprio piacere. inoltre un attento casting fatto sulle bimbe protagoniste, sia per quelle piccole dell'antefatto iniziale(morgan mcgarry per victoria e le gemelline maya e serra dawe per lily) ma soprattutto per le bimbe più grandi(megan charpentier per victoria e la strepitosa isabelle nelisse per lily)ha aiutato maggiormente un filone in cui spesso e volentieri è giusto l'insopportabilità delle deliziose "creaturine" a nuocere alla riuscita dello sformato. una certa evoluzione dell'horror ispanico che fa leva su un atavico senso del torto(e che perdura dal franchismo), avvalora il genere già di per sè legato a doppia mandata ad una morale cattolica della punizione o della vendetta. il fantasma che comunque si palesa sin dall'antefatto, fa paura perchè come tutti i mostri scatena l'irrazionale nascosto nel nostro cervello e sempre pronto a palesarsi. in più qui, un torto del passato si lega ad un torto dovuto a colpe ben più generali e slegate al personale: la crisi che attanaglia il mondo da qualche anno, fa le sue vittime e chiede a gran voce anche il sangue degli innocenti. il fantasma salva le innocenti, ma ovviamente essendo fantasma e vagando oltremodo irrequieto attraverso porte spazio-temporali da muri a muri, chiede ciò che crede appartenergli. piano, piano i nodi si scioglieranno e chi avrà la fortuna di farsi coinvolgere da questo film, rischierà forti esondazioni lacrimali in un finale che ci sta tutto, e ripeto... TUTTO! essendo una ghost story, non è obbligatorio che sia gore e soprattutto manca del tutto lo splatterismo. e va bene così, via da me quell'orrido filone del torture porn. l'unica cosa che mi ha infastidito è l'uso eccessivo degli effetti digitali, quando magari anche solo per i dettagli un sapiente uso di vecchi e sani trucchi meccanici avrebbe giovato assolutamente. ma soprattutto l'uso indiscriminato di effettacci sonori tipici dell'horror che basa gli spaventi su clichè triti e risaputi. muschietti ha dimostrato che ha saputo spaventare anche senza. per il resto direi veramente buono. la psicologia delle bimbe è molto ben tratteggiata, soprattutto lily, colei che non ha mai conosciuto la madre biologica, e che comunque era troppo piccola per ricordarsela. isabelle nelisse sorta di fille-sauvage con un piede nell'aldilà , non poteva assolutamente non fare la scelta che fa. rubando completamente la scena alla charpentier, ma soprattutto alla navigata chastain, si performizza in un finale fanta-favolistico da fiori di fuoco, o meglio, fuochi d'artificio falenistico. 

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