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La madre

Regia di Andres Muschietti vedi scheda film

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La recensione su La madre

di maghella
4 stelle

Un film dalle molte aspettative questo, vuoi per il bel cortometraggio da cui era stato ispirato (“Mama” //www.filmtv.it/film/49868/la-madre/trailer/8933/il-cortometraggio-in-lingua-originale/ ), vuoi per l'ottimo incipit che faceva presagire una buona storia, con tutti gli ingredienti giusti: 2 bambine smarrite nel bosco, una madre uccisa dal proprio padre che le porta a sperdere, una creatura maligna (?) che decide di proteggerle, il mistero di una storia perduta nel tempo, che trova il suo spiegamento nei disegni murali delle due bambine. Purtroppo tutte queste belle aspettative vanno perdendosi nel secondo tempo: lo zio riesce a trovare le due bambine dopo cinque anni dalla loro scomparsa, le due nipoti sono diventate selvagge, animalesche e fanno capire al dottore che le ha in cura che in tutto questo tempo c'è stata un “Madre” che si è presa cura di loro, lo zio Lukas e la sua ribelle compagna Annabel prendono le due bambine in casa con loro, non sanno che anche “Madre” entrerà a far parte di questa strana famiglia. Da qui in poi la storia non riesce a mantenere il pathos promesso, la figura “maligna” appare quasi di cartapesta, poco paurosa, più isterica che terribile, troppo costruita da effetti speciali avanzati che la rendono più simile ad un cartone animato o ad un personaggio da videogiochi che ad una entità dell'altro mondo. Andres Muschietti, che qui è comunque alla sua prima opera con un lungometraggio, sembra più ispirarsi ad un fantasy o ad un film di Tim Burton, piuttosto che ai ghost movie giapponesi (che in fatto di fantasmi hanno da insegnare a tutti). La regia si preoccupa più di far risaltare inutili virtuosismi (anche un po' scolastici ed ingenui) della macchina da presa, piuttosto che concentrarsi su quello che certe storie pretendono: la crescita di tensione, in questo film manca completamente, e si sopperisce a tale mancanza con trucchi cinematografici per bambini, che rendono così il film adatto ad un pubblico medio adolescenziale.

Il finale, o comunque l'ultima mezz'ora, rasenta quasi il ridicolo, ormai la sceneggiatura tralascia qualsiasi logica sulla storia, ci “scodella” una soluzione dell'ultima ora, che dovrebbe rivelarci il perché e il percome della presenza di questa “Madre” che si ostina a voler tenere per sé le due bambine.Una latente morale sull'istinto materno che alberga in tutte le donne, anche le più svogliate in questo senso, come lo è la protagonista femminile della storia Annabel (Jessica Chastain), che suo malgrado è costretta ad occuparsi delle due bimbe una volta ritrovate, aleggia pericolosamente (ed è questa forse la parte più fastidiosa della storia) in tutta la parte finale, se la morale del film è “la mamma è sempre la mamma” allora preferisco di gran lunga “Dark Water” di Walter salles, che aveva rielaborato e compreso l'originale film giapponese da cui è tratto.

Un horror per bambini questo “La Madre”, troppo occupato a utilizzare effetti speciali e ricostruzioni posticci di boschi “incantati”, piuttosto che trasmettere il senso di angoscia che una storia di fantasmi dovrebbe avere. Tutte le buone intuizioni che il film poteva avere nella prima parte vanno inesorabilmente perse nella seconda, e il “buon” finale appare quasi come un “Happy end” da film della Disney. Cocente delusione che devo metabolizzare bene.

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