La recensione su 8 1/2

"La felicità consiste nel poter dire la verità senza far mai soffrire nessuno."

-Guido Anselmi

Scritto, sceneggiato e diretto da Federico Fellini, il film narra delle vicende di un regista di nome Guido Anselmi (Marcello Mastroianni), quale sta cercando ispirazione per un prossimo film. Ultimamente, egli ha subito varie stanchezze, dovute a problemi fisici, che lo hanno rallentato e quindi portato a riposarsi. Guido passa le giornate fuori casa, specie nei parchi e non é molto socievole. É molto stressato dellproduzione del film, visto che scarseggiano le speranze nel realizzarlo, e oltre a questi problemi professionali, si immergono anche le relazioni con l'amante Claudia (Claudia Cardinale) e la moglie Luisa (Anouk Aimée), che rovinano a pieno la sua situazione. Nonostante ciò, vi sono rari attimi in cui Guido scherza e balla, rappresentando la libertà, in questo caso dopo dei ripensamenti. Durante questi ultimi, egli si ritrova a discutere col produttore: vi sono la scelta del cast e dei dialoghi con alcune donne. La trama del film, secondo Guido, narra dei sogni e dei ricordi di alcuni personaggi che vengono rovinati nel corso della giornata, attraverso varie metafore e similitudini toccanti. Durante la pellicola, quelli considerati da Guido come sogni, diverranno una realtà visiva solo ai suoi occhi, ed egli desidererà di tuffarsi in questo universo, viaggiando allo stesso tempo nel mondo reale, ma con un pizzico di ironia e sfrontatezza (contrasto, appunto). Ed é proprio in questo suo mondo lui avrà la necessità di esprimersi in una società uguale, dalla quale lui si distingue.

8 1/2 (1963): Claudia Cardinale, Marcello Mastroianni

Nominato a cinque Oscar, tra cui due vinti (miglior film e migliori costumi), "8 1/2" é capostipite della cinematografia italiana, e uno dei migliori film di Fellini in generale. Molti registi, tra cui Woody Allen, si sono ispirati alla sua regia, alla sua etica: quando un film vuole essere Felliniano, vengono inseriti riferimenti alla vita, alla sua filosofia, alla realtà e alla sua triste verità. L'interpretazione di Mastroianni é colossale e non poco: già interpretare un regista in una pellicola é qualcosa di interessante, perché lo stesso mestiere di colui che dirige, si riflette nel suo personaggio principale. Una selle scene più interessanti del film é la scelta del cast: quando Guido presenta i personaggi, viene criticata l'aristocrazia, o meglio raccomandazione di un particolare individuo. Ah, sono io o la scena del balletto é stata citata in "Pulp Fiction"? Scrivete se mi sbaglio o meno: sono curioso. Ovviamente, fra qualche anno, quando sarò più maturo (perlomeno) e cosciente di adesso, comprenderò a pieno la vera magia di questa pellicola, e devo ammettere che film del genere vanno visti e rivisti. La recitazione molto naturale di protagonisti, personaggi secondari, comparse e molto altro, rende il film un'opera indistruttibile e ci fa capire che in Italia c'é e c'é sempre stata la volontà di realizzare capolavori e non oggettivamente belli, che non possono essere ovviamente capiti del tutto ad una certa età, ma che se fanno già effetto, vuol dire che qualcosa sta cambiando. Oltretutto, il carattere del personaggio di Mastroianni é un misto di malessere, noia, ma anche gioia in certi punti del film. Il contrasto che lui vuole creare é realmente esistente ed é raro trovare un personaggio così perfetto in pellicole nostrane e non. E il bello é che propone (non solo questo personaggio) spunti interessanti e riflessioni che ti tengono in tensione, perché é questo il film che vuole fare, ma che non trasmette. Ed é per questi motivi che appoggio in pieno questo cult di Fellini. 

Opera d'arte fatta in pellicola.

9.