La recensione su Area Paradiso

di mm40

3 stelle

Area Paradiso è un’area di servizio nell’entroterra toscano in cui lavorano alcuni bizzarri personaggi. Gli affari vanno male e Area Paradiso rischia di chiudere: occorrerà improvvisare una soluzione.

Il lancio promozionale non lascia dubbi: “Coloradofilm compie 25 anni e vi regala un autunno di risate con Area Paradiso, l’esordio alla regia di Diego Abatantuono con Armando Trivellini”. Con un cast che pesca dalla trasmissione televisiva Colorado e con una produzione battente bandiera Mediaset, ecco che Abatantuono e Trivellini – in realtà debuttante anche quest’ultimo dietro la macchina da presa – mettono in scena una vicenda bizzarra, piena di personaggi sopra le righe e smaccatamente comica, con una sceneggiatura, che i due approntano insieme a Giovanni Bognetti, che procede per sketch e affidando i ruoli in base agli interpreti che li rivestono. Ovverosia Ale e Franz fanno i loro soliti duetti fra nonsense e giochi di parole; Ricky Memphis il romanaccio ingenuo e bonaccione; Raul Cremona compie un paio di caotiche incursioni delle sue; le parti femminili sono affidate a Rosalia Porcaro (la popolana sanguigna) e Karin Proia (la bella ragazza di turno); Abatantuono è il perno (il conduttore) della trama e Ugo Conti il suo antagonista. Inoltre compare in una particina anche Marco Milano, proveniente dal mitico Derby come il regista-protagonista, Cremona e Conti. Sostanzialmente si tratta di un film televisivo dagli standard qualitativi medio-alti, ma stilisticamente piatto e dalla scrittura fin troppo elementare, cosa che permette fin da subito di inquadrare i personaggi e seguire meglio la storia, ma che ben presto finisce con l’annoiare. 3/10.

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