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Woman

Regia di Lucky McKee vedi scheda film

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La recensione su Woman

di giorgiobarbarotta
4 stelle

Lucky McKee ha uno stile. Chi ha già visto May e Creatura Maligna (episodio di Master Of Horror), può riconoscerne la mano. E, come il sottoscritto, non apprezzarla. Come nei precedenti titoli citati, donne sempre protagoniste, con l'elemento femminile ben presente sin dal titolo. Non fa eccezione questo The Woman. Ci va giù pesante il regista americano, classe 1975. Un avvocato di provincia, rispettato dalla propria piccola meschina comunità, apparentemente onesto e per bene, è in realtà un crudele e violento capofamiglia, misogino, retrogrado, soverchiatore, vessatore, completamente folle. Cacciatore e carceriere, cattura una donna selvaggia nei boschi del Maine. Parentesi: scopro solo a fine visione che il film è il sequel di Offspring, altra pellicola tratta dai romanzi horror dello scrittore Jack Ketchum, incentrati su popolazioni selvagge e cannibale dell'est degli Stati Uniti. Mah. L'attore Sean Bridgers è interprete del pessimo e terribile uomo protagonista, il quale decide di imprigionare e (a suo modo…) educare a forza la donna del titolo, coinvolgendo in quest'opera di conversione estrema e "civilizzazione" anche moglie (ancora Angela Bettis, tutta mossette, occhi sbarrati e nevrosi) e figli (ognuno a suo modo comprensibilmente fuori di testa), terrorizzati, completamente soggiogati ai suoi metodi e sistemi di padre padrone sadico, violentatore e educatore al male assoluto. Perennemente sopra le righe tutti i protagonisti, in un fastidioso crescendo di sfacciate efferatezze condite da un commento musicale indie fuori luogo. Inutilmente caratterizzato da alcuni passaggi quasi da commedia nera, come a voler alleggerire grottescamente la tensione e l'esplodere di scene di gratuita ferocia. La visione di questa sorta di torture porn dovrebbe essere giustificata dalla supposta denuncia di certa società d'oggi votata al dominio assoluto del maschio, che si impone con gratuita e ignorante cattiveria sulla donna relegandola a ruoli marginali, privandola dei diritti fondamentali o roba simile. Passi l'intenzione, ma il linguaggio è triviale e di pessimo gusto, lasciando trapelare una vaga forma di spietato sarcasmo che sa tanto di spocchia similintellettuale. Catarsi finale di sangue con istintivo ritorno alla natura, madre terribile e vendicatrice, ma a suo modo giusta. Sopravvalutato.

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