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Woman

Regia di Lucky McKee vedi scheda film

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La recensione su Woman

di bradipo68
8 stelle

Potrei cominciare il mio discorso su The woman con un roboante " Ammazza che botta!" oppure con il ben più calzante "Lucky Mc Kee è veramente un genio!" perchè  questo film è entrato di diritto tra le visioni top di questo 2012 che per me fino ad ora è stato piuttosto avaro.
Che cos'è The woman?
Credo che questa sia la domanda fondamentale a cui rispondere e non è certamente facile.
Diciamo subito quello che non è: non è uno slasher e non è un torture porn, forse non è neanche un horror.
Io lo definirei come la versione incancrenita del mito del Ragazzo selvaggio. E'soprattutto una metafora acuta della società odierna in cui essendo (quasi) tutto a vista  è necessario nascondere i mostri (reali o metaforici che siano) per benino in qualche angolo buio .
E' inoltre la descrizione di un bignami di antropologia spicciola applicata in modo maldestro da Chris, avvocato importante nella sua città e con una bella famigliola al seguito, sorridente con tutti ma che in realtà rivela presto la sua natura sadica malamente nascosta dietro la facciata borghese perbenista.
In realtà persegue l'ideale deteriore di una famiglia in cui sembrano contare solo gli eredi maschi.
Una sorta di riproposizione in nero della  famiglia patriarcale di Kynodontas anche se lì erano altre le suggestioni.
Se nelle prime sequenze in cui vediamo la donna selvaggia da spettatori abbiamo quasi un moto di ribrezzo vista la distanza evolutiva che sembra dividerci , Chris vede subito qualcosa d'altro.Vede una tabula rasa da impressionare con le sue regole malate, un essere da educare e da allevare come se fosse un altro dei suoi cani.
Il primo scontro tra i due è memorabile: al civile cacciatore che si avvicina alla sua preda inselvatichita dalla vita nei boschi, viene staccato un pezzo d'anulare. Però la donna risputa la fede che lui porta(va) al dito che ora in parte non c'è più.
Il simbolo del matrimonio.
Già , matrimonio, altra componente del'ipocrisia di questa famigliola: quando la moglie(un'incurvata Angela Bettis che rende tangibile il travaglio che la corrode da dentro) osa sollevare un piccolo dubbio sull'opportunità di tenere quella donna nel capanno degli attrezzi (che lui ha fatto riordinare) si prende un ceffone sulle gengive e poi dopo cinque secondi lui si va a mettere a letto e le dà la buonanotte come se avesse fatto la cosa più normale del mondo.
Lucky McKee stuzzicando il voyeurismo dello spettatore ( utilizzando gli sguardi non propriamente casti di Chris e del figlio maschio) ne sposta subito l'attenzione.
Chi è il vero mostro? Quello mai venuto a contatto con la civiltà o quello che picchia la moglie, che ha un rapporto torbido con la figlia ( depressa anche lei al punto che una sua insegnante sospetta una gravidanza indesiderata) e che non nasconde le sue idee sulle donne che al massimo possono fare la calzetta dentro casa?
Mettendo in scena l' icona della perfetta famiglia WASP , The woman scompagina le fondamenta su cui è fondata la tipica istituzione familiare. Sono tutti gentili e timorati di Dio ma quando sono nascosti dietro e dentro le mura domestiche compiono atti che definire abominevoli è un gentile eufemismo.
The woman è un viaggio di sola andata nelle mostruosità che albergano nell'animale uomo, decisamente il peggiore di tutte le belve.
Lo stile di McKee è cristallino non ha bisogno di mostrare tutto nei minimi particolari (anche se il finale è uno dei più violenti a cui mi sia dato assistere e la macchina da presa non si sottrae praticamente di fronte a nulla)  e per questo lavora di ellissi narrative, spiega il minimo possibile, quanto basta allo spettatore per farsi un'idea.
Ma sicuramente non risparmia scene forti: a parte il finale, mette veramente a disagio la sequenza in cui la donna catturata da Chris viene "lavata" con un getto d'acqua ad alta pressione. Una tortura in piena regola per non parlare delle altre perle del trattamento educativo da parte del capofamiglia.
Se la donna selvaggia portata in casa nelle intenzioni di Chris doveva essere un metodo di insegnamento supplementare della propria psicopatica dottrina , nella realtà diventa il catalizzatore del frantumarsi delle sue certezze e del suo sogno di famiglia perfetta.
Che in realtà nasconde mostri di ogni tipo,metaforici e non.
Decisivo l'apporto del cast per un film estremo, inquietante come pochi.
Scritto dal regista assieme a Jack Ketchum, tratto da un libro di quest'ultimo, The woman è da considerare anche un apologo su tutto il marciume che si nasconde nella profonda provincia americana da sempre foriera di suggestioni inquetanti.
Interessante l'uso straniato della colonna sonora che è totalmente dissonante dal tono del film: sembra quasi aggiungere un tono di ironia surreale che rende il film ancora più terrorizzante.
Passato come un ciclone sul Sundance dove ha fatto registrare reazioni di ogni tipo, dall'entusiasmo irrefrenabile a becere accuse di misoginia.
(bradipofilms.blogspot.com)

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