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Nati per uccidere

Regia di Daniel A. Neira vedi scheda film

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La recensione su Nati per uccidere

di braddock
4 stelle

Conosciuto anche coi titoli di "Due poliziotti verso l'inferno" e "Immortal combact" è uno dei numerosi b-movie di arti marziali girati in America negli anni '90, sulla spinta dei successi dei primi Van Damme, Dudikokk e Steven Seagal. Questo mi attirava particolarmente per via dell'inedita coppia di protagonisti, ovvero Roddy Piper e Sonny Chiba. Roddy Piper è stato uno dei primi wrestler a passare al cinema esoredendo con ESSI VIVONO di John Carpenter, mentre Sonny Chiba è il volto simbolo delle pellicole di arti marziali giapponesi avendone interpretate una quantità enorme tra cui la triologia di THE STREETFIGHTER. La storia vede i poliziotti Keller (Piper) e Jitani (Chiba) indagare su un giro di spaccio di droga gestito dal boss Lewis. Durante uno scontro a fuoco avuto con gli scagnozzi del malvivente, Jitani resta ferito venendosi costretto ad un malsopportato periodo di riposo. Keller si reca invece su un'isola tropicale, nella quale soggiorna il boss. Qui il poliziotto, che nel frattempo ha stretto amicizia un'altra turista, scopre che Lewis sta studiando una formula chimica per creare dei guerrieri industruttibili al suo servizio. Keller e la sua nuova amica vengono scoperti e catturati, ma in loro soccorso accorre Jitani rimessosi in sesto dopo un periodo di allenamento e di meditazione. Rpddy Piper non l'ho mai trovato troppo interessante in questo genere, le sua abilità marziali lasciavano infatti molto a desiderare risolvendosi spesso in niente più che dei rozzi cazzotti. Sonny Chiba al contrario, che all'epoca aveva già 53 anni, si mostra ancora in formissima nelle sequenze d'azione e vederlo maneggiare la spada è già di per sè molto spettacolare. Purtroppo però il film si rivela estremamente scarso, non mantenedo affatto le aspettative che prometteva. La qualità della pellicola è pessima, il cast di contorno imbarazzante e la storia sviluppata in modo ridicolo. La povertà della messa in scena e la scarsità della recitazione raggiungono un punto di non ritorno, mettendo il film su un livello decisamente basso. I momenti con Chiba risollevano un po' ma non bastano a salvare un titolo che non sarebbe stato difficile rendere migliore. Nel complesso una pellicola di grande pochezza del tutto trascurabile, la trasferta americana di Chiba lasciava sperare ben altro        

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